I vescovi cattolici Usasi schierano contro Obama

In un documento chiedono la cancellazione delll'obbligo a pagare per preservativi e pillole all’interno delle polizze di ObamaCare
di Matteo Legnanidomenica 29 aprile 2012
I vescovi cattolici Usasi schierano contro Obama
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  In principio era stato l’arcivescovo di New York Timothy Dolan, appena tornato dal Vaticano dove il papa l’aveva fatto cardinale, a lanciare il guanto di sfida ad Obama. La decisione di obbligare i datori di lavoro a fornire ai dipendenti la polizza sanitaria con la copertura delle spese per la contraccezione significava costringere i vescovi e gli amministratori di scuole, ospedali ed enti di carità religiosi a tradire la propria fede. Noi cattolici non ci stiamo, aveva avvertito Dolan (vedere il mio Diario d’America del 5 marzo scorso http://www.liberoquotidiano.it/news//950614/L-avversario-peggiore-per-Obama--Un-cardinale.html ) , minacciando la mobilitazione dei 78 milioni di cattolici Usa il prossimo novembre, contro Obama e a difesa della libertà di culto. Ora la macchina cattolica si è messa in moto. La Conferenza dei Vescovi cattolici degli Stati Uniti ha diffuso un documento, “La nostra prima Libertà, quella alla quale teniamo più gelosamente”, in cui si chiede esplicitamente la cancellazione del mandato a pagare per preservativi e pillole all’interno delle polizze di ObamaCare, a difesa della libertà di non dover tradire la propria coscienza religiosa. La presa di posizione suona come una critica serrata contro il presidente, per “questa ingiusta legge. Non è una misura alla quale noi possiamo ubbidire”, scrivono i Vescovi della Conferenza Usa, l’organismo che li raggruppi tutti e che è presieduto dallo stesso Cardinale Dolan. “Quindi non cerchiamo modifiche per aggiustarla, deve proprio essere abolita”.  Obama aveva sperato di cavarsela, dopo le prime critiche di Dolan, trasferendo il costo della contraccezione dagli enti religiosi alle imprese assicurative che tecnicamente confezionano le polizze. Ma, a parte il fatto che si è sollevata l’obiezione da parte anche di queste società e che  la struttura ecclesiastica si serve in molti casi di compagnie assicurative “osservanti”, il punto centrale è quello della libertà religiosa calpestata. In ogni caso, per tutti gli imprenditori e lavoratori cattolici contrari per principio alla contraccezione, la negazione della libertà di coscienza sarebbe stata mantenuta anche con la correzione obamiana. I vescovi incitano così i cattolici americani, “in solidarietà con i nostri colleghi cittadini” a non obbedire alla legge. Implicitamente, accusano ObamaCare di essere una legge da “era della segregazione”. Citando la “Lettera da una prigione di Birmingham” di Martin Luther King, i vescovi fanno capire, in modo non tanto velato,  che sono disposti ad andare in prigione piuttosto che rispettare quel mandato.    di Glauco Maggi