(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Sulla piazza di Montecitorio, quel 2 luglio del 1987, una folla di qualche centinaia di persone aspettava l'arrivo di una nuova deputata molto speciale: Ilona Staller, in arte Cicciolina, pornodiva eletta nelle liste del partito radicale con ventimila preferenze. Il boom di voti era arrivato dopo una campagna elettorale condotta su uno schema collaudato: comizio sulla liberta' sessuale, apertura della camicetta, seno al vento, ressa dei sostenitori che tentavano in tutti i modi di metterle le mani addosso. La polizia ebbe un bel da fare, in quella calda giornata di luglio i cui si inaugurava la nuova legislatura, per tenere a bada i fan della pornostar, schiumanti dietro le transenne. Le attese non andarono deluse: Cicciolina arrivo' scortata da Moana Pozzi, Ramba, Baby Pozzi e Hula pop, quattro sue colleghe in abiti piu' che succinti che la salutarono togliendosi la maglietta (e sotto non avevano il reggiseno), cosa che scateno' il parapiglia tra fotografi e cameraman. La neodeputata, invece, indossava un vestitino patriottico: un lungo abito stretch verde bandiera, senza spacchi o scollature ma aderentissimo, con inserti bianchi e verdi. Durante la campagna elettorale Giulio Andreotti, sulla sua rubrica sull'Europeo, l'aveva invitata a presentarsi ala Camera, se eletta, in abiti ''accollati'' per rispetto degli elettori, ''anche di quelli che votano per Benedetto Croce''. Nata a Budapest il 26 novembre del 1951, figlia di un funzionario del ministero dell'Interno dell'Ungheria comunista, Ilona era arrivata in Italia che aveva venti anni. L'incontro che le cambio' la vita fu quello con il suo futuro pigmalione Riccardo Schicchi, manager del porno, che alla fine degli anni '70 la lancio' come stellina del genere erotico. Cicciolina stava al confine tra soft e hard core, giocando sull'accostamento tra sesso smaliziato e candore infantile: nei suoi improbabili vestitini bianchi, con l'immancabile coroncina di fiori in testa e il povero pitone con cui si esibiva nei teatri , Cicciolina era diventata l'icona di una trasgressione tutto sommato accettabile: fu suo il primo seno nudo trasmesso dalla Rai, nel 1978. L'idea di entrare in politica risaliva al 1979, quando Cicciolina si era presentata in una ''Lista del Sole'' che pero' aveva fatto completo naufragio. Nel 1987, quel volpone di Marco Pannella, non nuovo a arricchire le sue liste con candidati ''choc'', offri' un posto alla pornodiva ungherese. A bordo di una cabriolet rossa, la Staller comincio' a girare le piazze di citta' e paesi, facendo sempre il pienone nei suoi comizi. ma nel mondo politico qualcuno storceva il naso. Emanuele Macaluso, allora dirigente del Pci, scrisse un corsivo sull'Unita' in cui la accusava di raccattare voti ''regalando baci e facendo vedere le tette''. Le sue foto nell'aula di Montecitorio, inguainata in vestiti fascianti o tailleurs strizzati, fecero presto il giro del mondo. L'onorevole pornodiva alimentava i