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Jared Kushner, il ritratto del genero "genio" di Donald Trump

Alessandra Menzani
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This guy got Trump elected. "Questo ragazzo ha fatto eleggere Trump": così titolava la copertina di Forbes. Nella foto, il viso di Jared Kushner, bello come un attore, giovane, istruito e soprattutto ambizioso. E' il genero di Donald Trump, il marito della figlia prediletta Ivanka, che ha sposato sette anni fa con rito ebraico. Sì, la figlia del neo presidente degli Stati Uniti si è convertita alla Torah pur di convolare con il rampante immobiliarista newyorkese che lo scorso dieci gennaio ha compiuto 36 anni e che, poche ore fa, è stato promosso dal suocero "senior advisor", consigliere personale, superando le accuse di nepotismo e i nemici interni.  Kushner avrà competenze sugli accordi commerciali e sul Medio Oriente. Classe 1981, fratello di Joshua (fidanzato Karlie Kloss, modella di Victoria Secret), è figlio di ebrei ortodossi. I suoi nonni sono sopravvissuti all'Olocausto e sono arrivati negli Stati Uniti alla Polonia nel 1949. Nel 2003 si laurea in sociologia cum laude ad Harvard. Secondo i maligni, lui e il fratello sarebbero stati ammessi al prestigioso college solo grazie ad una corposa donazione del padre (billionario, costruttore di immobili arrestato per evasione fiscale), ma nel tempo avranno modo di dimostrare il loro valore a di là della nascita e degli aiutini. Master in amministrazione aziendale, apprendistato nello studio legale newyorkese di Robert Morgenthau, inizia a vendere e ricomprare edifici in Massachusetts, attività che gli permette di guadagnare circa 20 milioni di dollari e diventare investitore immobiliare. Svolge un ruolo fondamentale nel successo della Kushners Companies della quale diventa Ceo nel 2008. Ad oggi la società è una delle più grandi produttrici nell'area di New York. Ricchissimo, introdotto e sempre, sempre sorridente, Jared all'età di 25 anni è diventato anche editore grazie all'acquisto del New York Observer. Sposando Ivanka Trump, con cui forma una bella famiglia con tre bimbi paffutelli dai nomi Arabella, Theodore e Joseph, si avvicina alla politica. "Felice settimo anniversario Jared", ha scritto la figlia di Trump alcune settimane fa, "ti amo più di quanto potrò mai esprimere e sono così grata che tu sia al mio fianco". Una coppia bella e invidiata: Ivanka, attivissima nella sua campagna "Donne al lavoro", condivide tanti scatti romantici con il marito e la prole, dalle piste da sci alla recente vacanza alle Hawaii. Durante la campagna elettorale è stato il consigliere più fidato di Trump. Oltre a gestire il social media team del suocero, Jared si è occupato dello strategico viaggio di Trump in Messico, di alcuni suoi discorsi e, secondo indiscrezioni, sarebbe sua l'idea di Mike Pence alla vice-presidenza.  Kushner, vera eminenza grigia dell'amministrazione, sarebbe dietro anche la rimozione di Paul Manafort, il precedente manager della campagna, rimpiazzato ad agosto da Steve Bannon e Kellyanne Conway. Poche ore fa ha giurato. Il Dipartimento di Giustizia, nel promuovere la nomina di Kushner, ritiene che la Casa Bianca sia esentata dalla legge del 1967 che vieta l'assunzione di parenti nelle agenzie federali. E, secondo il Dipartimento di Giustizia, è meglio che Kushner abbia un ruolo ufficiale nell'amministrazione perché così sarà soggetto alle norme etiche per i dipendenti della Casa Bianca. Kushner, nel suo incarico di consigliere, non riceverà alcun compenso. Trump ha fatto sapere di voler trasferire da Tel Aviv a Gerusalemme la sede dell'ambasciata Usa in Israele. Sarà un'idea di Jared? Ha undicimila followers su Twitter ma non ha mai scritto neppure una parola. Nessun selfie, mai una gaffe. Vanity Fair lo descrive come un anti Trump: bene educato, schivo, nell'ombra. Negli ultimi giorni della campagna elettorale, nervosi e pieni di tensione, Donald ha confidato di aver avuto grande conforto nella voce bassa e rassicurante dell'amato marito della figlia. Insomma, il genero che tutti sognano. Un uomo del destino, affidabile e di ghiaccio, centrale nel cerchio magico del presidente Trump.  di Alessandra Menzani

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