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I nonni tra i bambini a scuola, nella Bergamasca politici d'accordo almeno su questo

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Giulio Bucchi
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Un proverbio recita: “il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma è l'anziano che conosce la strada”. E allora, perché non lasciare che gli anziani insegnino ai più giovani un percorso fatto di valori sani come il rispetto per il lavoro e l'amore per la famiglia? Sono tanti i nonni che ogni giorno telefonano ai centralini di Canale Italia per raccontare in trasmissione le proprie storie, le proprie gioie o le proprie difficoltà. E così, una mattina, mentre conducevo Notizie Oggi, mi è venuta l'idea di “Nonni a scuola”, un ciclo di incontri nel quale gli anziani si confrontano con i più giovani per raccontare loro com'era la vita cinquanta o sessant'anni fa. Una proposta che Corrado Quarti, sindaco di Osio Sotto (in provincia di Bergamo) e gli altri ospiti in studio hanno colto al volo: “Mi sono preso l'impegno di portare avanti questo progetto – ha detto Quarti  - così ho contattato l'associazione ‘Territorio e civiltà dei mestieri' che da anni si occupa di tramandare la memoria dei lavori di una volta e le insegnanti della scuola e devo dire di aver trovato subito terreno fertile, tanto che nel giro di pochissimo tempo siamo riusciti a organizzare questo ciclo di tre incontri che terminerà il 12 dicembre prossimo. Si tratta di un'iniziativa a costo zero e, soprattutto, di un incontro tra generazioni assolutamente replicabile in futuro”. In sostanza, il progetto prevede un confronto tra gli anziani e gli studenti, offrendo a questi ultimi non solo un contributo di esperienza ma un'occasione per conoscere la storia del proprio territorio, ricostruire una memoria collettiva e rafforzare il senso di appartenenza ai propri luoghi. Insomma, conoscere il passato per comprendere il presente. Un ciclo di incontri per le terze elementari dell'istituto comprensivo di Osio che ha preso il via proprio in questi giorni e che diventa un format esportabile in ogni comune. Entusiasta anche il direttore di Canale Italia, Vito Monaco: “Un'idea meravigliosa della nostra giornalista Paola Natali, che ho sposato fin da subito perché è l'occasione di insegnare valori importanti ai più piccoli: l'amore per la propria famiglia, per il proprio Paese e, naturalmente, il rispetto. Proprio stamattina è capitato qualcosa di simile anche a me perché, accompagnando mio nipote di tre anni all'asilo, mi sono fermato in classe e ho letto ai bimbi la favola di ‘Al lupo al lupo' che hanno ascoltato con interesse e hanno capito che è importante non dire mai le bugie”. Per il consigliere regionale lombardo, Riccardo Pase (Lega): “Si tratta di un'iniziativa dalla grande valenza sociale. Sia per i bambini che hanno l'occasione di apprendere conoscenze importanti non solo leggendole sui libri ma ascoltandole dalla viva voce di chi le ha vissute direttamente, sia per i nostri anziani che hanno ancora tanto da dare. Un progetto a costo zero che anche le amministrazioni comunali più ‘pigre' possono facilmente mettere in campo ed è un bel segnale quando richieste del genere arrivano direttamente dai territori”. Per una volta la politica non si divide, perché la soddisfazione è bipartisan. Il vice presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Carlo Borghetti (Pd): “Oltre al valore umano, questa iniziativa è importante perché mette a disposizione dei bimbi il sapere esperienziale dei nonni. E in un'epoca in cui sembra che tutte le informazioni debbano passare solo attraverso internet e i social network questo è ancora più importante”. di Paola Natali

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