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M5S, parte il toto ministri: Economia ed Esteri a tecnici

Zaccardi Michele
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Dopo l'incoronazione di Luigi Di Maio come candidato premier, certo manca l'ufficialità ma alle votazioni online sfiderà dei carneadi, parte il toto ministri di un governo 5 Stelle. Negli incontri avuti con gli esponenti del mondo imprenditoriale e finanziario, Di Maio ha assicurato che i ministeri chiave saranno affidati a tecnici, scrive Il Giornale. Nei dicasteri economici, Tesoro e Sviluppo economico, e agli esteri, andranno professionisti della società civile, sulla falsariga di quanto avvenuto a Roma. Per evitare i passi falsi e le incertezze fatte nella capitale, la squadra di governo verrà presentata con largo anticipo, già durante la campagna elettorale. All'economia il più accreditato appare Marcello Minenna, economista bocconiano e dirigente Consob, che vanta un rapporto privilegiato con Beppe Grillo. L'unico ostacolo alla sua nomina potrebbero essere gli attriti con Di Maio. Minenna, infatti, scelto come assessore al Bilancio di Roma, fu poi costretto a mollare per le schermaglie tra l'ex capo gabinetto del Campidoglio, Carla Raineri, e la Raggi. Dietro al suo allontanamento, però, c'era proprio Di Maio, come testimoniano le intercettazioni telefoniche dei "quattro amici al bar". Del resto l'economista non ne fa una questione politica: "Ho chiuso con la Raggi, non con i grillini". Per quanto riguarda gli Esteri, il problema principale è la linea ambivalente del Movimento, che oscilla da posizioni filo Putin e antiamericane a una realpolitik che porta Di Maio in missione negli Stati Uniti e in Israele. Alla Farnesina si pensa a un ambasciatore o un esperto di politica internazionale come Paolo Magri, direttore dell'Ispi. Appare sfumata definitivamente la possibilità per Alessandro Di Battista di ricoprire l'incarico di ministro degli Esteri, ma è plausibile gli venga offerta la Vicepresidenza del Consiglio. Per la Giustizia tra i papabili Alfonso Bonafede, avvocato e membro della Commissione Giustizia alla Camera, mentre al Viminale il più accreditato è il magistrato antimafia Nino Di Matteo. Il Pm palermitano non ha escluso una sua eventuale discesa in campo a fianco del M5S. Alla Sanità il posto sarebbe assegnato a Giulia Grillo, deputato e medico. Infine allo Sviluppo economico si è pensato all'economista dell'università del Sussex, Mariana Mazzuccato, che però ha respinto, tranchant, il corteggiamento. "Mai interpellata dal M5S, e non lo farei".

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