"Bandiera nazista al comizio leghista". Tutto sbagliato: la sinistra è cascata nel tranello
La psicosi del Nazifascismo redivivo, marciante al passo dell'oca sul Belpaese, si arricchisce di un nuovo esilarante capitolo; complici, ancora una volta, la fretta di aggredire l'avversario politico e una buona spolverata di ignoranza. Dopo l'episodio del Carabiniere messo in croce per la bandiera della marina da guerra prussiana, scambiata per quella del Terzo Reich, anche in questo caso, protagonista dello “scandalo” un labaro di sembianze “germanoidi”, ma verde pisello, con dei cuoricini e uno strano groviglio di K. La si è vista sventolare sabato scorso, durante il comizio di Salvini in Piazza Duomo, a Milano. “Io li odio i nazisti dell'Illinois” commentava James Belushi nel film comico “The Blues Brothers”: questo deve essere stato anche il sentimento di un inviato di Radio Popolare che, ingolosito, ha subito immortalato l'inconsueto stendardo per schiaffarlo sul sito della sua testata: “Estrema destra. Gli amici neri di Matteo Salvini”. A Emanuele Fiano, il deputato Pd già spesosi per far vietare la commercializzazione dei bustini del Duce, non è parso vero. E' infatti il primo a riprendere la “notizia” pubblicando sulla sua pagina Facebook un post allarmatissimo che cita “la bandiera dell'estrema destra americana” vista al raduno leghista. Accorre La Repubblica, rincarando la dose e lanciandosi in una cupa descrizione iconologica: “quattro kappa a disegnare una specie di svastica”. Il Corriere della Sera, subito dopo, gli fa eco con un titolo-fotocopia. La realtà è che il vessillo verde è una goliardata americana creata proprio per prendere in giro gli alfieri del politicamente corretto, soprattutto quelli pronti a dare del nazista o del razzista a chiunque osi esprimere un parere diverso rispetto all'ideologia liberal. Il vizio di associare con ogni pretesto al movimento hitleriano chiunque la pensi diversamente dai “Normies”, (le persone normali, cioè i progressisti) negli Usa sta toccando livelli parossistici. La bandiera verde-crociata è, dunque, quella dello stato immaginario del Kekistan, il regno dei “meme”, le vignette canzonatorie che circolano sui social. Il simbolo in alto a sinistra, che rifà il verso alla croce di ferro della bandiera del Terzo Reich, è formato dai quattro cuoricini che compongono il logo del sito satirico “4meme”. Al centro del tondo vi è il monogramma del dio Kek, un'improbabile divinità simil-egiziana con la testa di ranocchia. Gli sbandieratori del Kekistan al comizio leghista erano i ragazzi del gruppo Facebook “Dio imperatore Salvini” la cui foto rappresenta il leader leghista che spara raggi gamma dagli occhi come un robot dei manga giapponesi. Gli adoratori della nuova divinità hanno, dunque, colpito nel segno, riuscendo a scandalizzare i parrucconi del politicamente corretto evidentemente estranei alla più aggiornata satira del web cui attingono soprattutto i giovani. Non a caso, è stato il 24enne Luca Donadel, youtuber già salito agli onori delle cronache per aver svelato i traffici di migranti delle navi Ong, ad aver spiegato al pubblico, tra i primi, la comica gaffe. di Andrea Cionci