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Nella Napolidi Giggino pure le blatte sono rosse

Con l'immondizia accumulata in strada e i tombini lasciati senza manutenzione la città si è riempita di pericolosi insetti

Nicoletta Orlandi Posti
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  Nella Napoli di Giggi de Magistris è in corso un'ivasione di blatte rosse come il sangue. Sono lunghe anche un dito, sono resistenti ai disinfettanti e soprattutto, avvertono gli esperti, "portano malattie gravi come tifo ed epatite 'A'". Se a questo si aggiungono i cumuli di immondizia che da giorni sommergono anche le strade del Vomero e dell'Arenella, il quadro è fatto. Colpa di Caronte? Forse, ma soprattutto del sindaco che avrebbe dovuto procedere con una massiccia disinfestazione, dovrebbe mantenere le strade pulite e liberare le grate dei tombini dai rifiuti perchè è la mancanza di ossigeno nelle fogne che fa uscire all'esterno questi animali. Ora, stando agli esperti, è tardi. Avrebbe dovuto pensarci prima. "Provare ad eliminarle in questo periodo dell'anno è quasi impossibile - spiega  la docente di Igiene dell'Università Federico II, Maria Triassi- . Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre". Nel frattempo, viste le vane richieste d'intervento al Comune, i napoletani ricorrono al fai-da-te. Ampie spruzzate di disinfettante al nastro adesivo e ai cartoni per tappare i tombini: a dimostrazione che la loro proverbiale inventiva cresce nell'era De Magistris.  

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