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Briatore al Cav: "I pm mi vogliono rovinare. Aiutami tu"

Il manager si lamenta con Berlusconi del sequestro a Genova del suo mega yacht

Nicoletta Orlandi Posti
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"Silvio, a Genova i giudici mi stanno perseguitando", si lamentava Flavio Briatore l'anno scorso al telefono con l'amico Berlusconi per via del sequestro del suo mega yacht, il Force Blue. Sembra di vederlo il Cavaliere che gli risponde: "Ti capisco, e chi più di me ti può capire... prima o poi mando gli ispettori a Genova". In realtà l'ex premier non ha mandato nessun ispettore a Palazzo di Giustizia, e l'indagine sulla presunta evasione dell'Iva e delle accise sul carburante dello yacht (Briatore è sospettato di aver fatto finta di usare il Force Blue come charter per godere di sconti sul carburante e sull'Iva) si è conclusa senza neanche prendere in considerazione quell'intercettazione pubblicata dal Secolo XIX: i pm hanno depositato l'avviso di fine indagini cui seguiranno le richieste al gip. Per il manager e altre quattro persone si prospetta una richiesta di rinvio a giudizio per contrabbando mentre è già caduta l'accusa di truffa. Le parole trascritte della telefonata tra lui e il premier hanno però mandato su tutte le furie Briatore. "Non so se quell'intercettazione è come lei la riferisce", tuona al Corriere della Sera, "ma anche se per ipotesi fosse così mi vuole spiegare qualcuno che rilevanza avrebbe sull'indagine? Sul carburante del Force Blue o sull'Iva?". E ancora: "Se ci sarà un processo - dice Briatore - le cose si chiariranno lì, anche se non posso dimenticare quella specie di invasione con schieramento di forze che la Guardia di Finanza ha fatto allo yacht ancorato in porto, con a bordo una donna e un bambino piccolissimo. Chissà mai dove potevano scappare. Sono certo che tutto si sgonfierà. La commissione tributaria ha già dato ragione a noi".

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