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Monti: "Presto la crescita, ma non si deroga al rigore"

Il premier vede "segnali di crescita" ma spiega che continueranno i sacrifici per gli italiani

Andrea Tempestini
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  Secondo Mario Monti la lunga crisi che dura da oltre quattro anni sembra mordere un po' meno. Questo il pensiero del permier, intervenuto al Salone del Mobile di Milano, che però sembra stridere con la realtà: Pil in picchiata, aumenatno i suicidi di imprenditori disperati stretti nella morsa dei debiti, lo spread ha ricominciato a correre, la Borsa perde capitalizzazione e la produzione industriale ha fatto un balzo nel vuoto. "Non si deroga al rigore" - Ma secondo il presidente del Consiglio "segnali di crescita non se ne possono avere tanti nell'immediato, ma ci sono lo stesso segnali di speranza e ottimismo. Sono venuto a visitare questo segno di speranza - si è poi riferito alla Fiera del Mobile - che rappresenta l'Italia affacciata sul mondo e il mondo che viene a visitare l'Italia". Monti poi aggiunge che i timidi segnali di ripresa, tuttavia, non sono sufficienti ad ammorbidire il rigore imposto dal governo: tradotto, la pressione fiscale è destinata a restare alle stelle. "Non ci sono margini per una deroga al rigore - spiega il premier -. Il rigore è qualcosa che deve pervadere il modo di essere del Paese. Il rigore non è contro la crescita ma la favorirà anche se non nell'immediato". Fondi al Fmi - Il professore ha poi espresso il suo augurio circa il fatto che la decisione del G20 di raddoppiare le risorse del Fondo monetario internazionale per aiutare i paesi in difficoltà possa contribuire a restituire fiducia ai mercati. Secondo Monti, gli sforzi fatti dalla Ue per "mettere ordine" all'interno del proprio sistema economico e in quelli dei singoli Paesi che la compongono "hanno dato conforto e rassicurazione a molti membri del Fmi, in particolare a quelli asiatici, quelli europei extra eurozona e ai Brics". "Presto la crescita" - Quindi le promesse: "L'Italia ritroverà presto la crescita". Poi una battuta sul settore del  Legno-Arredo, che rappresenta "il 3% del Pil Italiano, e in abbi buoni di crescita, che abbiamo avuto e che l'Italia ritroverà presto, il 3% rappresenta l'intera crescita economica italiana in un anno". Secondo il premier la ripresa non dovrà però essere perseguita con l'aumento della spesa pubblica: "Segni di crescita non se ne possono dare tanti nell'immediato in termini di soldi dello Stato, perché questo rimetterebbe in discussione i progressi fatti in questi mesi". Frecciata alla Lega - Nel corso della conferenza stampa, Monti scaglia una frecciata alla Lega Nord, e ribadisce la visione che il suo governo ha sulla considerazione dell'intero territorio nazionale. "Non abbiamo un ministro per il mezzogiorno - ha detto parlando dei fondi per il Sud sbloccati presso l'Unione Europea - ma non abbiamo neanche una visione Padana dell'Italia. Noi siamo per l'Italia coesa".  

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