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Tre anni di carcere a Er Pellicciaper le aggressioni alla Polizia

Ma il pm aveva chiesto otto anni per lo studente che aveva lanciato l'estintore

Alvise Losi
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  Era diventato il simbolo (negativo) dei disordini di Roma del 15 ottobre 2011, che avevano seguito la manifestazione degli "indignati". Fabrizio Filippi, detto "Er Pelliccia", è stato ora condannato a tre anni di carcere per resistenza aggravata e violenza a pubblico ufficiale e per devastazione. Contento il givane, che ha commentato: "E' una sentenza giusta, è quello che speravo". Rito abbreviato - Filippi era stato arrestato il 17 ottobbre, dopo essere stato identificato grazie a un tatuaggio che ha sul fianco sinistro (con una frase di una canzone in inglese con scritto "Nonostante tutto l'odio con cui il vostro mondo è stato plasmato, il mio amore continuerà a vivere") e che era stato ripreso da televisioni e fotografi mentre lanciava un estintore. Er Pelliccia era restato in carcere 23 giorni e poi era uscito in attesa del rito abbreviato. Contro il manifestante si erano costituiti come parte civile anche il Comune di Roma e l'Atac (l'azienda dei trasporti pubblici romana). Per questo Filippi dovrà risarcire con 10 mila euro entrambe le parti civili. Al giovane 24enne è andata bene, il pm Francesco Minisci aveva chiesto 8 anni per resistenza aggravata e violenza a pubblico ufficiale e per devastazione, ma il giudice per l'udienza preliminare Tiziana Coccoluto ha attribuito a Filippi solo il primo reato. Secondo l'accusa Filippi nel corso della manifestazione aveva lanciato un estintore contro agenti delle forze dell'ordine tra i quali il vicequestore aggiunto Claudio Cacace. Originario di Bassano Romano (Viterbo), Filippi, studente di psicologia, si era giustificato dicendo di non voler colpire nessuno, ma la Procura ha stabilito che l'obiettivo del giovane fosse proprio il vicequestore aggiunto Cacace.

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