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Zauri indagato per riciclaggio: "In Svizzera 1 mln in nero"

Luciano Zauri

Il calciatore della Lazio avrebbe incassato una grossa somma senza dichiararla al fisco

Andrea Tempestini
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  Il calciatore Luciano Zauri è indagato per riciclaggio nell'ambito di un'inchiesta condotta dal pm di Milano Carlo Nocerino. Secondo l'accusa, il centrocampista, che in passato ha vestito anche la maglia della Nazionale, avrebbe incassato un milione di euro in nero su conti svizzeri nell'ambito del trasferimento dalla Sampdoria alla Lazio, avvenuto l'anno scorso. L'inchiesta era nata nei mesi scorsi dalle rivelazioni del 'faccendiere' svizzero Giuseppe Guastalla, già coinvolto nell'inchiesta, sempre per riciclaggio, su banca Italease. Insieme a Luciano Zauri è indagato il suo procuratore Tullio Tinti. L'accusa anche per lui è di riciclaggio per il ruolo che avrebbe rivestito nel fare ottenere al calciatore la somma in nero. La Procura milanese ha anche inoltrato nella primavera scorsa una rogatoria negli Stati Uniti, dove sarebbe transitato il denaro, ma non ha ancora ricevuto risposta. Fondi esteri e false fatture - Il sospetto degli investigatori è che Tinti, già procuratore, tra gli altri, di Luca Toni, Giampaolo Pazzini e Marco Borriello, si occupasse non solo di contratti milionari e scambi di mercato, ma anche di riciclare denaro attraverso fondi esteri e false fatture. Soldi che sarebbero stati sottratti al fisco e trasferiti su fondi esteri, come nel caso di Zauri, passato dalla Sampdoria alla Lazio, dopo che il club blucerchiato non aveva esercitato il diritto di riscatto. Sempre a partire dalle rivelazioni di Guastalla, il pm Carlo Nocerino aveva avviato un'inchiesta su 280 società calcistiche finite nel mirino per una maxievasione fiscale. L'inchiesta aveva svelato che Guastalla e alcuni suoi collaboratori, arrestati nel 2009 nell'inchiesta su Italease, gestivano una serie di società estere costruite per permettere a società italiane di creare fondi neri oltre confine. Gli atti di questa inchiesta erano poi stati inviati al procuratore federale della Figc Stefano Palazzi per l'adozione di eventuali sanzioni nell'ambito della giustizia sportiva.  

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