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L'Europa giova alla Germania

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A Tu per tu - Mattias Mainiero risponde a Andrea Bucci

Mattias Mainiero
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I sorrisini di intesa tra Francia e Germania non preannunciano nulla di buono. Un atteggiamento simile viene falsamente interpretato come mancanza di considerazione nei confronti di Berlusconi. Ci potrebbe essere intesa ben diversa tra i due. In Germania illustri professori universitari hanno già preso posizione in merito al ritorno al marco, si sta già diffusamente parlando del Ndm (Neue Deutsche Mark), non è da escludere che la stessa cosa stia avvenendo in Francia e in Olanda. Il rumore delle macchine da stampa inizia a farsi sentire nei pressi del confine e le nuove banconote potrebbero già essere state stampate, pronte a tornare in circolazione come prima del 2002. Andrea Bucci Torino Improbabile, caro Bucci, molto improbabile. Non so chi siano i suoi professori. So che secondo uno studio del gruppo bancario KfW (Kreditanstalt fur Wiederaufbau, in pratica la Cassa depositi) l'euro porta ogni anno vantaggi per 30 miliardi di euro all'economia tedesca. Significa, scrive la KfW che, «pur tenendo conto dei costi per il salvataggio degli Stati membri più indebitati, l'euro consente di tutelare valore per la Germania e per gli altri Paesi». «La crescita tedesca negli ultimi due anni - spiegano i ricercatori della banca - sarebbe stata molto più bassa per via di tassi di interesse più elevati e una moneta più forte. Senza contare il fattore rappresentato dai cosiddetti costi di transazione, notevolmente ridotti con la moneta unica. In totale, grazie all'euro, la Germania avrebbe ottenuto una crescita del Pil di oltre un punto percentuale in più all'anno negli ultimi due anni». E dunque la Germania non ha alcun interesse a tornare al marco, così come la Francia avrebbe tutto da rimetterci se tornasse al franco. Idem per quanto riguarda l'Olanda. Vuol dire che l'euro sopravviverà, anche perché, per ripetere una battuta di Jean Paul Fitoussi, se muore l'euro sparisce la Bce, e non credo che la Bce abbia tanta voglia di tagliarsi i cosiddetti da sola. Se mai, i guai sono altri. Primo guaio: la Germania, per meglio dire Angela Merkel (nella foto), che non è all'altezza della guida europea. Secondo guaio:  l'asse franco-tedesco che sembra una specie di giochino nelle mani di due leader inadeguati. Come quei sorrisini e le successive risibili spiegazioni ampiamente dimostrano. [email protected]

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