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La pioggia distrugge il miele

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La produzione 2010 sarà decurtata di almeno 5 milioni di chili

Michela Ravalico
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Primavera amara per le api. La pioggia non dà tregua e i piccoli insetti non riescono a fare il loro lavoro. Risultato, la produzione di miele del 2010 rischia di essere decurtata di almeno 5 milioni di chili di prodotto.  "Il maltempo di queste ultime  settimane sta compromettendo gravemente lo stato degli alveari e la produzione di miele di tutto il Nord Italia", denuncia il Fai  (Federazione apicoltori italiani). "Dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, areale con circa 300.000 alveari in produzione, è un vero e proprio   bollettino di guerra: piove ininterrottamente nel corso della fioritura, le api sono ridotte alla fame a causa delle escursioni termiche notturne, il raccolto del pregiato miele di robinia (Robinia pseudoacacia), il monoflora di punta dell'apicoltura italiana, è andato quasi per intero perduto". Bilancio: nel 2010 mancheranno all'appello oltre 5 milioni di chili di miele e si stimano in circa 20 milioni di euro le perdite per la mancata produzione. Se le condizioni del tempo miglioreranno, è ancora possibile un recupero nelle zone montane, laddove la fioritura dell'acacia tarda a comparire e potrà in parte compensare le gravi carenze produttive finora registrate.

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