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Feltri: "L'infezione toccherà agli altri e sapremo che non siamo i peggiori"

 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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Noi italiani siamo specialisti dell'autodenigrazione. Il fenomeno è noto nonché in crescita. In questo periodo di dominio del virus peraltro assistiamo a una recrudescenza inarrestabile: ci diamo dei fessi l' un l' altro che è un piacere, anzi un dispiacere. Ce la prendiamo col governo, e magari abbiamo ragione, con le regioni, con il sistema sanitario: con tutti tranne che con il tremendo virus cui dobbiamo la nostra paura di ammalarci.

A livello internazionale ci hanno dipinto quali untori, come i cinesi, e noi non ci siamo scomposti per tentare di salvare la nostra reputazione. Dopo si scopre che il primo contagio lo ha portato in Europa un cittadino tedesco, e siamo stati zitti per non offendere la Germania che tra poco, lasciando fare a Corona, dovrà combattere contro l' infezione esattamente come avviene nel nostro vituperato Paese. Trascuriamo un dato fondamentale. Non c' è nazione europea e non solo europea che non se la faccia sotto a causa di una minaccia che si espande con la velocità del suono. Perfino gli Stati Uniti tremano. Gli inglesi altrettanto. La Francia è già in allarme. Il virus non rispetta i confini, viaggia gratis su ogni mezzo e colpisce l' umanità, senza distinguere la sua origine geografica.

Per ora gli italiani sono guardati male, come se fossero gli inventori del morbo, eppure non dovremo attendere a lungo per compatire i popoli che adesso ci osservano dall' alto in basso. Bisogna soltanto aspettare qualche tempo e ne vedremo di tutti i colori in ogni angolo della Terra, finché qualche genio - non manca mai nella nostra specie - sarà in grado di trovare un vaccino idoneo a liberarci dal flagello, e così sia.
 

Smettiamola di batterci il petto, non siamo colpevoli della pandemia in atto, ne siamo soltanto le prime vittime, però non saremo le ultime. Prima o poi i mezzi di comunicazione ci informeranno compiutamente di quanto succederà all' estero, cominceranno a piovere resoconti impressionanti sui contagi e sui morti ammazzati da Corona. E finalmente constateremo che non siamo i peggiori, ma forse i migliori nell' affrontare l' emergenza sanitaria.

Senza dubbio abbiamo commesso molti errori. Il primo fu opera del professor Mario Monti che tagliò 30 miliardi per la spesa ospedaliera, ma chi venne dopo di lui a capo del governo non seppe rimediare, e adesso i nosocomi sono in difficoltà. Ovvio. La politica non ha capito una cosa fondamentale: la sanità è più importante del debito pubblico e di tutto il resto. Meglio avere le tasche vuote che non le bare piene. Tuttavia la Regione Lombardia, la più percossa dal virus, sta dimostrando che l' Italia non ha molto da imparare bensì moltissimo da insegnare ai suoi partner della Ue. Accettiamo scommesse per quanto onerose.

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