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Palamara, Franco Bechis sfregia i Cinque Stelle: "A loro che hanno divinizzato le toghe quelle chat servono"

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Franco Bechis sul Tempo fa una analisi lucida su Luca Palamara "che fu il magistrato più potente di Italia, cui doveva rivolgere supplica qualsiasi suo collega desideroso di fare carriera, oggi è finito nella polvere, prima indagato ed ora rovinato dalla pubblicazione di tutte le sue chat e sms con magistrati, politici e giornalisti. Ieri come un bambino che non conosce prudenza e silenzio, ha twittato: «Assistere alla pubblicazione dei momenti più intimi della propria vita privata che coinvolgono estranei fa sempre male. Oggi sono dall'altra parte e accetto tutto questo perché non ho nulla da nascondere. Sono storture però sulle quali occorre nuovamente riflettere». Ed è stato ovviamente seppellito da una valanga di contumelie"

 

Il direttore del Tempo condanna l'ex pm e la sua ipocrisia che però evidenzia che la magistratura ormai non ha più quell'aurea di beatificazione che certa stampa e certa opinione pubblica gli ha sempre dato. "DA cronista seguendo la giudiziaria ho avuto l'impressione che non fosse solo una fantasia quella delle toghe rosse. Ma ho conosciuto anche l'esatto opposto: un pm che mi disse: «Adesso a quei comunisti gli facciamo un c... così». A qualcosa oggi forse possono servire quelle chat di Palamara: ad aprire gli occhi ai cinque stelle che li hanno divinizzati pensando che fossero sacerdoti della dea Giustizia". conclude Bechis

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