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Pietro Senaldi e la sentenza del Tribunale: "Italia costretta a tenersi i migranti contagiati"

Pietro Senaldi
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L'immigrazione dall'Africa è l'eterna nota dolente della sinistra italiana, che la ritiene ormai un tratto irrinunciabile della propria identità politica, ma per ragioni elettorali non osa dirlo apertamente, perché sa che gli italiani non amano i clandestini. Perciò i progressisti, a ogni ondata di sbarchi, si inventano qualche scusa per far digerire all'opinione pubblica i nuovi arrivi illegali. D'altronde, la violazione della legge per democratici e affini diventa reato solo quando la commettono i rivali politici; altrimenti viene giustificata come espressione di un disagio sociale da comprendere. Sul Covid-19 il castello di balle della maggioranza per giustificare la nuova invasione - malgrado il virus gli arrivi sono triplicati rispetto all'era di Salvini al Viminale - è andato in testacoda. I dati dicono che molti dei nuovi focolai che ci sono in Italia li hanno portati i barconi delle organizzazioni umanitarie.

 

 

 

L'altro giorno in Sicilia, su 89 nuovi contagiati, 71 erano migranti. In provincia di Treviso la situazione pandemica è tornata quella di due mesi fa dopo che in una caserma adibita a ricovero di extracomunitari si è sviluppato il Corona e gli ospiti lo hanno trasmesso ai poliziotti. Progressisti e ong però negano. Sostengono che i profughi si infettano una volta arrivati in Italia, un po' per il contatto con noi, un po' per le drammatiche condizioni d'accoglienza. Se fosse vero, non si capisce cosa aspetti Conte a chiudere i porti; per tutelare la salute di chi arriva, s' intende. Il premier ha segregato sessanta milioni di italiani in casa con il rischio, tuttora attuale, di far fallire il Paese ma non ha la forza né la coerenza politica di opporsi ai carichi umani di infetti. Tuttavia l'atteggiamento del governo non deve stupire. Il Covid è un pretesto che i giallorossi usano per fare quello che vogliono, lo tirano di qua e di là alla bisogna. Ne è conferma una sentenza del tribunale di Napoli - i giudici sono i migliori alleati della sinistra nel favorire l'immigrazione di massa, e non solo perché hanno indagato Salvini per sequestro di persona - . Il verdetto vieta il rimpatrio di un pakistano senza diritto al permesso di soggiorno motivando la decisione con il fatto che nella sua nazione di provenienza c'è il Coronavirus e riportarlo a casa significherebbe metterne a rischio la vita.

Da Marte - Poiché la pandemia è globale, stando alle toghe campane a questo punto potremmo rispedire al mittente solo chi giunge da Marte. Benché sia in ballo la sicurezza del Paese, il virus viene strumentalizzato. Nella narrativa del governo l'immigrato allo stesso tempo non può essere allontanato perché nella sua terra c'è l'epidemia, mentre noi saremmo un porto sicuro, e però dobbiamo anche accoglierlo perché, malgrado arrivi da posti dove il virus è fuori controllo, non è vero che ci contagia ma siamo noi a infettarlo, benché l'Italia sia la nazione al mondo che ha dato la miglior risposta al Covid. La sinistra sarebbe più onesta se, anziché chiamare i clandestini «risorse» per farli digerire agli italiani, e poi ribattezzarli profughi per impietosirli, e poi ancora sostenere che scappano dal caldo giocando sul senso di colpa dell'Occidente che inquina, ammettesse che l'immigrazione è la sua unica bandiera, perché punta a sostituire le masse proletarie autoctone con quelle di importazione. Sarebbe impopolare ma almeno sincero e aiuterebbe la ministra Lamorgese a capire quel che deve fare al Viminale. La signora è una poliziotta, quindi un tecnico, e se il governo non le dà la linea non può che girare come una trottola tra una brutta figura e l'altra. Con lei ne avrebbero un vantaggio gli italiani, che finalmente saprebbero cosa ha in progetto il governo per loro sull'argomento e, quando e se verrà il giorno, ciascun potrà decidere con il proprio voto se gli va bene o no. Per adesso siamo al caos. Da un anno i giallorossi sostengono che vogliono smantellare il decreto sicurezza di Salvini ma non hanno il coraggio, o la follia, di farlo. Nel frattempo, progettano di riportare la gestione dell'accoglienza ai tempi disastrosi di Letta, Renzi e Gentiloni, con affaristi stipendiati dallo Stato per mantenere in centri lager migliaia di clandestini.

Macron e Merkel - Mentre la Francia falsifica i documenti dei profughi minorenni che passano il confine per sfuggire al dovere di accoglierli e poterli rimandare in Italia, noi classifichiamo come diciassettenni dei venticinquenni solo per poterli accogliere in barba alle nostre stesse leggi. Il governo si riempie la bocca con la parola integrazione ma non riesce a integrare la propria politica migratoria con quella degli altri Paesi europei, dei quali esalta la supposta democrazia solo per condannare i nostri sovranisti; anche se Macron con i clandestini è più duro di Salvini e passa per illuminato soltanto perché è anche più ipocrita. Quanto sono ipocriti anche dem e grillini, che accusano Lega e Fdi di trattare gli immigrati in maniera disumana ma poi si turano il naso e si inginocchiano con il cappello in mano davanti al presidente francese affinché convinca la Merkel a darci aiutini economici, che contraccambiamo garantendo all'Europa che torneremo a essere il campo profughi del Continente.

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