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Vittorio Feltri e i giovani: "Nessun problema, invecchieranno. Ma devono diventare adulti senza sfracassare i co***"

Vittorio Feltri
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Di seguito, la risposta di Vittorio Feltri ad Alessandro Cantoni, che su Libero di martedì 13 ottobre sosteneva: il lusso indebolisce i ragazzi, che però vivono molte bene. E ancora: per molti il benessere è la causa della pigrizia dei nostri figli, ma persino i genitori babilonesi si lamentavano degli adolescenti.

Caro Cantoni,

il problema dei giovani non esiste: basta lasciarli invecchiare e la smetteranno di voler cambiare il mondo, visto che non sono stati in grado neppure di cambiare loro stessi. Devo ammettere che da quando - da un bel po' - sono diventato vecchio le cosiddette nuove leve mi stanno leggermente sulle scatole. Credono di aver capito tutto e invece ciò che hanno scoperto è solo l'acqua calda. Pensano erroneamente che l'unica cultura degna di attenzione sia quella classica, letteraria, filosofica e disprezzano quella scientifica, ignorano che gli intellettuali greci, per fornire un esempio, non avevano barriere, erano abituati a compiere la sintesi del sapere e in base a questa esprimevano la loro opinione avveduta e approfondita.

 

Cito Democrito tanto per fare un nome. In effetti dopo i presocratici c'è stato poco di interessante davvero, se non una rielaborazione, a volte originale e affascinante, di certi studi avvenuti nell'antichità. Le idee nascono dalla esplorazione della realtà, non dalle chiacchiere di stampo ideologico o religioso. I ragazzi invece, di norma, orecchiano qua e là e ripetono quanto hanno sentito dire. Si aggregano in gruppi che seguono le mode e disprezzano gli anziani considerandoli superati e incapaci di comprendere le esigenze della umanità. Cazzate. Mala tempora currunt da migliaia di anni.

Se oggi mediamente si vive meglio che in passato lo si deve al progresso scientifico e tecnico. Il resto è bla bla che incide nei costumi sociali, è materia appunto per sociologi e politologi vogliosi di scrivere tomi noiosi e scontati, meglio: banali. Quanto alla educazione dei figli, l'unica cosa che i genitori sono costretti a fare è crescerli alla meno peggio evitando di inondarli di prediche moralistiche. In famiglia conta assai di più l'esempio di mamma e papà che una ramanzina al giorno.

 

Io ho avuto quattro eredi, un maschio e tre femmine. Li ho mantenuti, li ho mandati a scuola, li ho guidati a caso, seguendo il mio istinto. Hanno concluso il percorso formativo decentemente, l'ultima fanciulla, Fiorenza, che ora è in menopausa, ha addirittura due lauree importanti. Cosa cacchio potevo fare di più? A ciascuno di essi ho regalato una casa e adesso me ne frego di loro, nel senso che sono io ad ascoltarli e non viceversa. È giusto così. Facciano ciò che vogliono, si arrangino. Non si può intervenire per correggere persone adulte. Sarebbe velleitario supporre che ti prestino ascolto. Ecco perché ribadisco il concetto espresso all'inizio di questo pistolotto. I giovani hanno l'obbligo di diventare adulti senza fracassare i coglioni a chi, sbagliando, li ha posti su questa terra obbligandoli a sbattersi nel dolore.

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