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Vittorio Feltri contro Laura Ravetto: "La conosco, non mi stupisce. Si narra che i topi..."

Vittorio Feltri

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Si narra che i topi quando la nave è in procinto di affondare si tuffino in mare nella speranza di cavarsela. Anche i partiti sono vascelli che per molti anni solcano gli oceani della politica, poi cominciano a traballare sulla spinta delle onde e gli iscritti, soprattutto i parlamentari, nel timore di finire nei fondali cercano una via di salvezza. È successo mille volte che deputati e senatori abbiano cambiato zattera nel corso di una legislatura per non perire annegati. Non c'è nulla di strano quindi nel fatto che tre esponenti di Forza Italia siano passati ieri sul barcone della Lega. Mi riferisco a Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara. Conosco bene le due transfughe e non mi meraviglio della loro scelta. Meglio feriti che morti, si dice. E bisogna capire chi, pur di sopravvivere, volta le spalle e si ripara su un nuovo vascello. Siamo gente di mondo e non ci stupiamo di nulla, nemmeno di tre ex virgulti berlusconiani che decidono di saltare sul carro del presunto vincitore.

Qui si tratta di assicurarsi un seggio certo anche dopo le prossime elezioni, che presto o tardi comunque ci saranno, cosa che Salvini può garantire ai tre soggetti menzionati. Ai quali auguro di trovare sul Carroccio un buon rifugio. Ciò affermato, il mio pensiero volge a Silvio e al suo dolore nel momento in cui avrà appreso del tradimento subito da due ragazze in gamba e da un giovanotto del quale ignoro le opere. Il cavaliere non ammetterà mai la sua sofferenza, non è uomo piagnucoloso, tuttavia sono persuaso che in cuor suo sia addolorato nel constatare che quando le cose non vanno bene anche i presunti amici compiono un passo indietro e ti fanno il gesto dell'ombrello, precipitandosi tra le braccia di un ipotetico Salvatore.

 

 

Salvini è un uomo perbene e di parola, pertanto accoglierà il trio dei cacasotto nella propria organizzazione, preparandogli un futuro non tribolato, ma se è per questo pure Berlusconi non è un piffero che scarica i suoi collaboratori, gli stessi che ha caricato nella convinzione di non essere tradito. Anche lui si dovrà rendere conto, come mi spiegava Andreotti, che è meglio un nemico sincero di un amico infido. La politica poi è peggio di una morosa: se smetti di alimentarla ti lascia. Silvio se ne farà una ragione, Ravetto e Zanella si parano le preziose terga. Buona sfortuna. 

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