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Paolo Becchi sul governo: "Di proroga in proroga, così si bilinderà fino al semestre bianco"

Paolo Becchi - Giuseppe Palma
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Oggi iniziano le prime vaccinazioni in Italia. Poca roba, il forte arriverà a partire da gennaio. Ma neanche col vaccino torneremo alla normalità come ha precisato l'Aifa (agenzia italiana del farmaco) nelle faq sul sito del governo, tanto è vero che ormai è sicura la proroga dello stato di emergenza sino alla fine di marzo. La legge consente che «la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi» (art. 24, comma terzo, D.lgs. n. 1/2018). Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza il 31 gennaio 2020, non per la durata di 12 mesi bensì di 6, fino al 31 luglio 2020, mentre per le proroghe - che possono avere durata complessiva di 12 mesi - abbiamo assistito allo spezzatino: la prima fino al 15 ottobre 2020, giustificandola col fatto che occorreva il potere di ordinanza per riaprire le scuole, richiuse subito dopo; la seconda fino al 31 gennaio 2021 con la giustificazione che bisognava contenere la seconda ondata senza fare lockdown, ma di fatto col lockdown e persino col coprifuoco.

Ciò che occorre, tanto per la dichiarazione che per la proroga dello stato di emergenza, è il fatto che l'emergenza risponda ai criteri di cui all'art. 7, comma 1 lettera c) del D.lgs. n. 1/2018: «Emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo ai sensi dell'art. 24». Sulla sussistenza dell'evento calamitoso nulla quaestio, ciò che manca è invece l'elemento più importante, quello che la legge chiama «delimitati e predefiniti periodi di tempo». Prima sei mesi, poi due e mezzo, poi tre e mezzo, poi forse due, poi chissà. Insomma, siamo in balìa dell'incertezza, altro che periodi «limitati» e «predefiniti»! Già è di fatto programmata una mini-proroga dal 31 gennaio 2021 al 31 marzo, ma per fare cosa? La solfa sarà quella di contenere la già programmata "terza ondata", per evitare nuovi lockdown, e che alla fine diventeranno nuovi lockdown e coprifuoco. Ormai sappiamo come funziona. Il 31 marzo, non potendo rischiare di perdere l'ombrello protettivo dello stato di emergenza, il governo giallo-rosso lo prorogherà fino al 31 luglio 2021 (i 12 mesi massimi di proroga consentiti dalla legge) con la scusa che occorre la speditezza del potere di ordinanza per distribuire e somministrare al meglio il vaccino a gran parte della popolazione.

 

 

 

Guarda caso proprio il 3 agosto inizia il cosiddetto "semestre bianco", cioè quel periodo in cui il Presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere (tutti i 6 mesi che precedono l'elezione del suo successore). Sino a quel giorno con lo stato di emergenza non potrà esserci cambiamento di governo. Chi oggi pensa a un cambio di maggioranza è un illuso. Il governo potrà cambiare solo durante il semestre bianco - con la sicurezza che le Camere non possono essere sciolte, Renzi potrà brigare come meglio crede -, ma la compagine di maggioranza resterà probabilmente quella di adesso. Non a caso Conte, pur potendo prorogare lo stato di emergenza con semplice delibera del Consiglio dei ministri, sin dalla prima proroga ha deciso di farsi autorizzare da una risoluzione parlamentare di maggioranza: blindarsi insieme per blindarsi tutti. Il virus ha consentito a questo governo di resistere e il vaccino non farà altro che rafforzarlo. Questo governo vive solo grazie alla costruzione e alla gestione dell'emergenza sanitaria. E finirà - forse - solo quando non sarà più possibile sciogliere il parlamento. 

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