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Vaccino, il dubbio legittimo dei genitori: il siero inutile e deleterio? La domanda in cerca di risposta

Gianluca Mazzini
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La morte della diciottenne Camilla per somministrazione del vaccino Atrazeneca durante un Open Day in Liguria ha riaperto le polemiche su come il Ministero della Salute sta gestendo le informazioni e le disposizioni sui vaccini con continui cambi di rotta. Tralasciando le polemiche, i numeri dicono che dallo scorso anno la situazione non è cambiata. Prendiamo un giorno a caso: il 13 maggio 2020 si contavano in Italia 195 morti con un rapporto positivi/tamponi all'1,4%. Il 13 maggio di quest' anno i decessi sono stati 201 con un rapporto positivi/tamponi al 2,8%. Secondo alcuni esperti il paragone non ha senso perché nel 2020 uscivamo da un lockdown totale. Secondo altri è fisiologico un calo del virus nel periodo estivo, indipendentemente dalle vaccinazioni. Ma il tema caldo riguarda i nostri bambini: vanno vaccinati? Cosa deve fare un genitore?

 

 

Di questa delicata scelta abbiamo parlato con il dott. Antonio Palma, pediatra con 25 anni di attività ospedaliera alle spalle e direttore del servizio di assistenza medica dell'associazione IppocrateOrg. Un gruppo nato dodici mesi fa, che riunisce 150 medici in tutta Italia impegnati nella cura dei malati di Covid direttamente a casa ([email protected]). Ad oggi i medici di Ippocrate hanno curato circa 50mila pazienti con solo nove decessi. Sentiamo il dott. Palma: «Nella mia lunga carriera iniziata nel 1973 ho effettuato almeno 90 mila vaccinazioni. Ma si trattava di vaccini sicuri e lungamenti testati come per la polio o la difto-tetano-pertosse. Oggi invece ci troviamo davanti ad una serie di vaccini sperimentali di cui non sappiamo le conseguenze sugli esseri umani. È certo che abbiamo avuto diverse migliaia di morti tra Stati Uniti ed Europa direttamente collegati alla somministrazione ma anche centinaia di migliaia di reazioni avverse al vaccino.

 

 

Per quanto riguarda i bambini le loro vaccinazioni le ritengo personalmente inutili se non deleterie. In quest' ultimo anno ho curato quasi 500 piccoli affetti da Covid-19. Sono bastati pochi giorni di cure per guarirli». Secondo i medici di Ippocrate l'equazione vaccino uguale libertà non regge anche perché i vaccinati possono essere anche portatori sani, poi ci deve essere la possibilità di scelta del vaccino. IppocrateOrg chiede l'introduzione in Italia del vaccino Coronavac creato in una collaborazione tra Cile, Cina e Canada, che darebbe molte maggiori garanzie di quelli in uso in Europa. In Cile, ad esempio, su 20 milioni di dosi praticate, ci sono stati zero decessi e solo alcune reazioni allergiche. «Rispetto a un anno fa» spiega sempre Palma «siamo decisamente più pronti ad affrontare una malattia pericolosa come la Covid-19. Le nostre conoscenze sono cresciute e abbiamo delle cure efficaci che non richiedono (se i sintomi sono subito individuati) il ricorso all'ospedale. Non ci interessa la diatriba tra no vax e pro vax, è fondamentale che chi si ammala si faccia curare subito. Le cure efficaci ci sono e i nostri numeri lo dimostrano». 

 

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