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Coronavirus, la variante Delta spaventa l'Italia: "Molto sottostimata". Quali sono le vere cifre del contagio?

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La variante indiana, detta anche delta, sta spaventando la Gran Bretagna, anche se chi ha ricevuto doppia dose di vaccino (sia quello a mRna che AstraZeneca) dovrebbe avere una protezione molto alta da quelli che sono i primi dati raccolti. Si è però notato che tale variante è più contagiosa di quella inglese del circa 40-60 per cento: e a lei è legato l’aumento importante dei contagi che è stato registrato negli ultimi giorni in Gran Bretagna, spingendo Boris Johnson a rallentare il processo di smantellamento delle restrizioni. 

 

 

Solo un intoppo, che però non va affrontato alla leggera. Infatti anche Mario Draghi ha lanciato un avvertimento a riguardo: “Se dovessero schizzare su i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi proviene dall’Inghilterra”. Va però evitata assolutamente la psicosi, dato che le varianti non sono nulla che non possa essere controllata e gestita tramite le vaccinazioni: non esistono evidenze che provochi una malattia più grave, così come la maggior contagiosità fra bambini e adolescenti è solo una illazione. 

 

 

La variante indiana sarebbe però già diffusa in Italia: “Il monitoraggio la dà all’1% - ha dichiarato Massimo Ciccozzi del Campus Biomedico di Roma a La Repubblica - ma è un dato sottostimato. Per identificarla serve il sequenziamento del genoma del coronavirus, un’operazione completa che da noi non viene svolta di frequente”. 

 

 

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