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Green Pass, Italia paralizzata: perché la vera dittatura è delle minoranze

Giuliano Zulin
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A vedere le poche persone in piazza l’altra sera contro il Green Pass, viene da pensare: quindi l’Italia da oltre una settimana discute su un provvedimento osteggiato da pochissime migliaia di persone? Certo, capiamo che altri cittadini non favorevoli avevano cose da fare più importanti, tipo lavorare o stare in villeggiatura. Tuttavia, almeno stando ai sondaggi, il blocco ostile a restrizioni e lasciapassare rappresenta al massimo il 3% della popolazione, il quale ha certamente il diritto di manifestare, sacrosanto diritto, però un Paese in teoria civile non può rimanere appeso a una ristretta minoranza. Purtroppo non è l'unico caso di minoranza blocca-Italia. Negli anni abbiamo assistito a una ondata di contestatori, dai No global ai No Tav, ma poi c'erano pure i No Dal Molin (vi ricordate l'ampliamento della base americana a Vicenza?) e gli stessi No-Vax che piantavano grane per i vaccini obbligatori ai propri figli. Poi andavi a vedere quanti erano questi ribelli e scoprivi che si trattava di pochissime persone, le quali tuttavia avevano l’appoggio di partiti - soprattutto a sinistra - e del sistema massmediatico, in particolare televisivo, che li pompava o sfruttava. Questo film è andato in onda anche tra fine giugno e inizio luglio, quando siamo stati oppressi dal dibattito sul ddl Zan. Letta che tira dritto, M5S che si impunta, Renzi e la Lega che mediano, Draghi che se ne frega, il voto in commissione rinviato... E parole, parole, parole. Giusto dibattere sull’omofobia, non è però giusto tenere in ostaggio un Parlamento, un esecutivo, uno Stato per settimane.

 

 

 

E vogliamo ricordare il tema migranti? Finché c’era Salvini al governo, i parlamentari di sinistra si stracciavano le vesti per attribuire ai clandestini più diritti di quelli che dovrebbero avere, inventando - bisogna dirlo - un fantomatico allarme fascismo, come se in giro per le strade ci fossero orde di camicie brune scatenate. Invece la stra-stra-stra grande maggioranza degli italiani non è razzista né omotransfobica, fa la sua vita, o almeno ci prova, poiché deve combattere col Covid, il lavoro che va e viene, la pensione sempre più tardi, le bollette che rincarano... È un vecchio problema quello della maggioranza silenziosa che non ha diritto di parola. Le cosiddette élite progressiste la fanno da padrone, impongono i temi. Come sul clima. Ovvio che qualsiasi essere vivente tenga all’ambiente, però se non desidera il ritorno alla matrigna natura passa per un delinquente. Secoli fa si combatteva per la democrazia, il potere della maggioranza. Adesso bisognerebbe combattere per difendersi dalla vera dittatura, quella della minoranza.

 

 

 

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