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Green pass, il commento di Pietro Senaldi: "Più che i cittadini, quelli spaventati sono i politici"

Pietro Senaldi
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Il green pass crea più problemi ai partiti che ai cittadini. Obbligatorio da ieri, gli italiani lo hanno accettato senza drammi e per una fortunata coincidenza, adeguatamente evidenziata da chi di dovere, ha avuto l'effetto taumaturgico di diminuire i contagi e l'indice di positività, sceso in un giorno dal 3,4% al 2,7. La Lega esulta per aver salvato le ferie, visto che fino a settembre l'accesso ai trasporti è libero. Draghi, pur preoccupato, si è limitato a dire di «non sapere se le misure prese basteranno» a scongiurare il ritorno del virus, ma ha chiuso la questione augurando a tutti buone vacanze, e questo ha aiutato il Paese a digerire il passaporto sanitario. Non c'era data migliore del primo venerdì d'agosto per introdurre il divieto d'accesso ai non vaccinati nei bar e ristoranti al chiuso.

 

 

Sotto Ferragosto anche l'ex presidente della Banca Centrale Europea tradisce la propria italianità e rimanda i problemi, dal reddito di cittadinanza all'immigrazione, perfino al virus. Gli esercenti vogliono lavorare e non hanno più tempo né denaro per perdersi in polemiche, gli altri vogliono staccare il cervello e rilassarsi. Tanto tutti hanno capito che il green pass non impedisce il contagio, però serve a spingere molti italiani a vaccinarsi, il che rende il virus meno letale Ma non c'è da illudersi, a settembre ripartiranno le discussioni, e aumenteranno i divieti. Il punto dolente è la scuola: se Draghi riuscirà davvero a sospendere dallo stipendio i professori che, in quanto non vaccinati, non potranno andare in aula, significa che il Paese è cambiato davvero. Anche perché in classe i docenti saranno i soli non immunizzati, il che non è sufficiente per proteggere le aule dal virus.

 

 

I sindacati, lo hanno già annunciato, faranno di tutto per cambiare la norma e già c'è chi scommette che molti professori troveranno medici compiacenti che gli firmino l'esenzione dall'obbligo di vaccino per ragioni di salute. D'altronde è facile immaginare che, dopo il personale sanitario e quello docente, il green pass potrebbe essere imposto ad altre categorie, come i conducenti di autobus, i piloti, gli avvocati, i giudici. Ed è facile prevedere che i partiti torneranno a scannarsi senza accorgersi che sempre più cittadini correranno a vaccinarsi. Volenti o nolenti, per vivere. 

 

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