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Eutanasia, in un mondo dove è difficile essere liberi anche il cittadino ha il codice a barre

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Francesco Bertolini
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In questi giorni, in giro per l'Italia, ci sono i banchetti per la raccolta firme per l'eutanasia, per una libera morte. Sembra, anche questa legittima e condivisibile battaglia, un tassello del nuovo mondo che si va a creare, bruscamente e violentemente, in questi anni. Un mondo dove ormai la questione sanitaria perde sempre più la centralità, dove l'emergenza è diventata la regola e dove la tecnologia è sempre più un fattore vitale, o sei connesso o sei fuori dalla società. L'uomo, da tempo, ha smesso di essere cittadino per trasformarsi in consumatore: oggi sta nascendo il consumatore con codice a barre.

 

 

Si sta velocemente ribaltando lo scenario; la libertà di morire è destinata a diventare, da fattore di civiltà, pesantemente osteggiato in uno stato laico ma con forte influenza e tradizioni cattoliche, a ultima libertà, in un mondo dove sarà sempre più difficile essere liberi, nella vita. Non esisterà più la libertà di cura, si dovranno seguire le indicazioni della scienza, a prescindere dalla volontà del malato, controllato durante tutto il suo ciclo di vita, esattamente come ogni prodotto di consumo.

 

 

La recente polemica ideologica sull'agricoltura biodinamica rappresenta bene il percorso intrapreso; condivisibile o meno l'associazione della biodinamica all'agricoltura biologica, e ancora condivisibile o meno il suo finanziamento da parte delle istituzioni, che fino a poco tempo fa finanziavano il giro della Padania e qualunque sagra della salamella e dei sandali equi e solidali in giro.

 

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