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Vittorio Feltri replica a Marcello Veneziani: l'uomo non è peggiorato, è stupido da sempre

Vittorio Feltri
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Marcello Veneziani, personaggio colto, brillante e arguto, tanto per cambiare ha scritto un saggio intitolato: "La Cappa", intesa come un coperchio che schiaccia la libertà di pensiero e anche di azione. Le osservazioni dell'autore sono a tratti illuminanti, ci fanno capire tante cose, soprattutto quelle che spesso ci rendono la vita antipatica, indigeribile. Egli per esempio è infastidito dal fatto che non si parli più di natura, bensì di ambiente. Ha ragione. Dovrebbe però sapere che "ambiente" deriva dal latino ambire, che non vuol dire sperare di ottenere una cosa, ma significa circondare, mentre natura ha un significato più ampio, mondiale, se misi passa il termine. Comprendo benissimo lo stato d'animo che ispira i ragionamenti di Veneziani, so anche io quanto lui che i nostri tempi sono inquinati dal pensiero unico, dal conformismo, dal desiderio dei contemporanei di appiattire le idee e di renderne alcune - troppe - obbligatorie. Tuttavia devo rammentargli che "mala tempora currunt" da millenni, il che dimostra che l'umanità è sempre stata afflitta, più o meno, dagli stessi problemi, inclusa la stupidità eretta a modello esistenziale.

 

 

Non voglio criticare la fatica letteraria di Veneziani, che ne sa più di me e anche di voi che mi leggete (spero), gli faccio semplicemente notare che se l'epoca in cui siamo sprofondati fa abbastanza schifo, altri (tutti) periodi storici non furono migliori. Sul punto non ho dubbi. Lo stesso cristianesimo relativamente antico ha diffuso una mentalità che esaminata oggi, alla luce del post-illuminismo, fa ribrezzo e non può essere indicata quale esempio di saggezza. In sintesi, la situazione odierna della nostra società merita i giudizi negativi espressi da Veneziani, ma rimpiangere i secoli che abbiamo lasciato alle spalle è un esercizio nostalgico gratuito e non un esame serio della realtà.

 

 

Infatti l'umanità sostanzialmente non è mai cambiata, era pessima quando campava nelle caverne e tale è rimasta oggi benché l'evoluzione della tecnica abbia prodotto nuovi costumi. Sono mutate le abitudini delle persone per effetto del progresso in ogni campo, tuttavia il cervello dei nostri simili continua ad essere un pozzo nero. La libertà, per andare giù piatti non è mai esistita come valore assoluto. È sempre stata fortemente condizionata dai poteri forti e anche da quelli deboli. La gente era ed è sottomessa- salvo rare eccezioni- dal clima opprimente delle mode che sono più efferate delle pandemie. Sono convinto che le asserzioni di Marcello siano state espresse in buona fede, esattamente quanto le mie. Non illudiamoci: il mondo né va avanti né va indietro, è un porcaio immutabile perché chi lo abita siamo noi.

 

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