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Assunta Almirante, Vittorio Feltri: il suo più grande merito? Mandava al diavolo la sinistra conformista

Vittorio Feltri
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Con la morte di donna Assunta Almirante, vedova di Giorgio, si archiviano definitivamente 50 anni e oltre di storia italiana. La signora di cui parliamo si è spenta a 100 anni, segno che godette di buona salute, senza contare il suo temperamento combattivo. Il marito ebbe un ruolo importante nella nostra Repubblica. Fu lui a fondare tantissimo tempo fa il Msi quando il fascismo era stato affossato tecnicamente ma era ancora vivo nel cuore e nella mente di una minoranza, non esigua, di connazionali. Un partito di destra ma rispettoso delle regole democratiche che in Parlamento ebbe una funzione non secondaria. Giorgio era intelligente e dotato di una oratoria eccellente, forse per questo come suo erede scelse Gianfranco Fini, il quale in quanto a parlantina non era secondo a nessuno. Donna Assunta ebbe un ruolo importante accanto al marito che adorava ed era pure in grado di appoggiarlo in varie sortite politiche.

 

 

 

Almirante in gioventù fu fascista, come del resto la maggioranza quasi assoluta dei suoi compatrioti. Non pronunciò mai una frase irrispettosa nei confronti dei defunti camerati, uccisi in nome di una libertà tossica, dai partigiani o resistenti, chiamateli come volete. Donna Assunta, più fedele di un pastore tedesco, lo supportò sempre fino a che egli non esalò l'ultimo respiro. Lei era combattiva almeno quanto il suo consorte, e partecipò, sia pure a latere, ad ogni battaglia condotta dal Msi. Che fu eliminato negli anni Novanta allorché il successore di Almirante, profittando di Mani Pulite, la famigerata inchiesta sulle tangenti, trasformò i simpatizzanti del defunto fascismo in fedeli di Alleanza Nazionale, un gruppo più moderato e moderno e in grado di associarsi nel neonato centrodestra fortemente voluto da Silvio Berlusconi. Ricordo una vicenda a cui non fui estraneo. Un giorno a Roma, in un teatro, si svolse un convegno a cui Fini mi invitò. Partecipai al dibattito e quando mi fui concesso l'uso del microfono dissi agli ex camerati: carissimi amici, se volete vincere le prossime elezioni (quelle del 1994) non dovete litigare con la Lega di Bossi, con la quale avete dei punti in comune, pertanto una alleanza tra voi è fisiologica. Nessuno penso abbia dato retta a me, ma tutti alla fine adottarono il mio consiglio. Forza Italia, Lega e Alleanza Nazionale vinsero le consultazioni essendosi impegnate, queste forze, di allearsi. Il seguito è noto.

 

 

 

Giorgio purtroppo è finito al cimitero lasciando molti orfani, Fini si è suicidato col mio aiuto nella casa di Montecarlo. Per fortuna è spuntata all'orizzonte Giorgia Meloni che ha resuscitato la destra, cioè i conservatori, con straordinaria abilità. Fratelli d'Italia, denominazione affascinante, oggi stando ai sondaggi è il partito più amato dal popolo, il quale dichiara di volerlo votare. Quanto ad Assunta penso sia opportuno considerarla, anche se non c'è più, la madrina della destra nostrana il cui merito maggiore è quello di osteggiare la sinistra più conformista e scassata dell'intero globo terracqueo. Una madrina talmente efficace da essere riuscita a mandare al diavolo David Parenzo, durante una puntata della Zanzara, non senza buone ragioni. Perché Parenzo non è cretino però si comporta come se lo fosse al punto da litigare con sua Maestà Assunta, una persona rispettabile, coerente e piena di dignità. La quale se è riuscita a diventare centenaria merita addirittura un applauso. O almeno una lacrima.

 

 

 

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