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Enrico Letta, Vittorio Feltri: rubare ai vecchi per dare ai ragazzi, l'ultima folle idea

Vittorio Feltri
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Questa politica litigiosa, inconcludente e vana è colpevole di corrompere i costumi. Essa non è più interpretazione e traduzione di una maniera di essere e di pensare che sorge dalla pancia della società, bensì incide sulla costruzione di una mentalità parassitaria e viziosa, che ostacola lo sviluppo. Mentalità caratterizzata dal disprezzo nei confronti del lavoro, considerato fatica e pena, dalla conversione dello spirito di iniziativa in un atteggiamento inerte e pigro e dal convincimento che il cittadino non debba contribuire alla prosperità della cosa pubblica, dello Stato, bensì debba da esso pretendere omaggi in cambio di voti. Questa visione è stata imposta dai grillini e sposata poi da tutti gli altri partiti allo scopo di non essere da meno. Ecco perché la campagna elettorale si è trasformata in una gara a chi garantisce più regali, ora ai giovani, ora ai vecchi, ora ai disoccupati, ora agli occupati, ora agli immigrati (la cittadinanza donata). Più un partito è disperato e più ricorre a questo genere di espedienti per riuscire a sedurre categorie sociali o target di individui. Il Pd, ad esempio, per avvicinare gli elettori giovanissimi, come ha dichiarato il segretario Enrico Letta, vorrebbe riconoscere ai diciottenni addirittura una dote di migliaia di euro, aumentando così a dismisura il debito pubblico che pesa già gravemente sulle spalle delle nuove generazioni. Una forma legittimata di voto di scambio che, purtroppo, non determina alcun vantaggio per i ragazzi che avrebbero semmai bisogno di un altro genere di provvedimenti, ovvero di essere facilitati nell'inserimento lavorativo, cosa che comporterebbe un abbassamento della tassazione sul lavoro e misure che favoriscano l'imprenditoria. Tuttavia la sinistra resta legata all'idea che gli imprenditori siano ladri, evasori, criminali e non persone che creano occupazione, e che i ricchi siano corrotti e le loro tasche debbano essere depredate tramite balzelli che Letta promette di introdurre. Altri ancora, come se non ne avessimo già abbastanza.

L'ATTICO, IL ROLEX E IL GOLFINO

Il problema della sinistra - me ne rendo conto - non è l'assenza di proposta politica quanto l'incapacità di proporre qualcosa di intelligente. Ogni volta che Letta apre bocca, il Pd perde elettori. Ciò è determinato dal fatto che i radical-chic abitano su un altro pianeta, un pianeta dove i problemi con i quali si confrontano ogni giorno gli italiani non esistono, poiché esiste soltanto la realtà dorata nella quale campano immersi gli pseudo-comunisti con il golfino in cashmere, la villa al mare, l'attico in area ztl, il rolex al polso, i quali ritengono che sia tanto di sinistra e rivoluzionario fingere di fare la guerra alla classe di benestanti di cui pure fanno parte, tanto giusto e globalista accogliere migranti da gettare in strada e tanto figo partecipare al Gay Pride con la bandiera arcobaleno. Tanta troppa fuffa. Ed è così che il centrodestra, frequentando quelle periferie che tanto fanno ribrezzo ai progressisti con la puzza sotto il naso, ha incontrato il favore del popolo, della gente comune, di noi, esseri umani semplici, che non siamo marziani e che vediamo il degrado che ci circonda unito a disperazione e stanchezza.

NULLA SI OTTIENE SENZA SFORZO

Un centrodestra che ha peraltro sposato cause che erano storicamente di sinistra, una sinistra che mai come oggi è totalmente vuota di idee, fatta eccezione qualche idea del piffero tirata fuori nel momento meno opportuno, come questa del regalo di compleanno in soldoni da consegnare nelle mani dei diciottenni per spingerli a votare il Pd alle urne. Dovremmo tornare ad insegnare ai ventenni che nulla si ottiene senza impegno, senza sforzo, e che le cose che ci vengono regalate sono spesso un inganno, uno stratagemma per comprarci. Questa è l'educazione che ci piace. E lo dice uno che a 12 anni ha cominciato a lavorare, un uomo che per arrotondare ogni domenica andava a pulire le scale dei condomini. E non mi vergogno a farlo sapere. Il lavoro è sempre dignitoso. È il non lavorare, aspettandosi il regalino da Pd e Cinquestelle, a mancare terribilmente di dignità. 

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