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Padova: ass. Figli negati, si poteva intervenire prima rispettando sentenza giudice

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Roma, 11 ott. (Adnkronos) - L'Associazione Figli Negati non si associa del tutto a coloro che hanno ritenuto "incivile" l'intervento delle forze dell'ordine di fronte alla scuola. L'intervento delle forze dell'ordine, sottolinea l'associazione, doveva essere impedito soprattutto da coloro che avrebbero dovuto eseguire una sentenza del giudice. L'art. 388 del codice penale, spiega Giorgio Ceccarelli, presidente della Associazione, considera reato la inosservanza dolosa di una sentenza. Se avessero obbedito al giudice il loro figlio non sarebbe stato sottoposto a quel trattamento "incivile". "Sicuramente - prosegue Ceccarelli - le forze dell'ordine avrebbero dovuto usare sistemi molto piu' corretti e civili per il figlio conteso, ma la causa dell'intervento e' solo ed esclusivamente colpa della madre e dei nonni del bambino. Molte tragedie familiari, omicidi e suicidi, sono causate da questa inosservanza dolosa delle sentenze dei giudici. Se oggi viene accusata solo la Polizia e non viene messa in evidenza l'inottemperanza di una sentenza come quella non si fa giustizia ai migliaia di casi simili e irrisolti". "Sono piu' di 10 anni - ricorda il presidente dell' Associazione - che chiediamo allo Stato Italiano la statistica di denunce presentate nelle stazioni dei carabinieri e nei commissariati di polizia di migliaia di papa' separati che , in violazione del succitato art. 388 del c.p., non riescono ad avere un processo e una condanna dell'ex moglie che gli impedisce di vedere i figli e li martella continuamente con un vile lavaggio del cervello (la cosiddetta PAS). Quasi tutte le denunce vengono vergognosamente archiviate e non arrivano mai in giudizio". (segue)

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