Contraffazione: fiume di euro falsi da Cina, 5 container destinati a Napoli (2)
(AdnKronos) - (Adnkronos) - E per discutere meglio degli affari Stancati chiede a Yong se non sia il caso di recarsi personalmente in Cina. “Dimmi una cosa Giorgio - dice Dino -, è il caso che io venga in Cina a parlare un po' di tutto? Se tu mi fai il biglietto in vengo in Cina e parliamo un po'”. E Giorgio lo rassicura: “Se tu scendi la prossima settimana a Napoli, porta il passaporto. Ti faccio fare il visto io”. Le indagini hanno consentito agli investigatori di ricostruire l'intera struttura dell'organizzazione. Spettava a Giorgio occuparsi della spedizione in Europa del denaro contraffatto prodotto in Cina e per farlo si avvaleva di Zhongming Huang detto “Ming”, operante nella zona di Napoli, e del ghanese Seidu Abdulai, detto 'Bob', che si occupava della piazza di Palermo. Attorno a questi tre soggetti, che rivestivano ruoli di vertice, si muoveva una schiera di persone, soprattutto familiari, con mansioni di supporto materiale e tecnico-logistico. In particolare, il gruppo napoletano ha potuto contare sul decisivo apporto di tutti i componenti della famiglia di “Ming”: la moglie Yuping Ren, il figlio Yunrui Huang detto “Marco” e la moglie convivente Hanxiao Huang, nonché di due napoletani Antonietta Merolla e Vincenzo Verdoliva con compiti specifici connessi alle attività di smercio e consegna del denaro contraffatto. Sulla piazza palermitana, invece, 'Bob' ha costantemente agito con la collaborazione della moglie Sarah Oduwa Idehen detta Silvia e di Giovan Battista Filippone, detto U' Papà, che hanno svolto "un ruolo decisivo per il conseguimento dei profitti della attività illecita curando l'intermediazione e la rivendita del denaro falso procurato a Napoli dal cittadino ghanese".