Parmalat: Arpe chiede revisione processo Ciappazzi-Parmatour/Rpt
Milano, 14 dic. (AdnKronos) - Matteo Arpe ha chiesto la revisione dell'intero processo Ciappazzi/Parmatour, legato alla vicenda del crac Parmalat, in merito alla sua posizione. **Nel corso dell'udienza dell'appello Bis del Processo in corso di svolgimento presso la Corte di Appello di Bologna che ha rideterminato le pene di Arpe e Cesare Geronzi, i suoi legali hanno reso noto che lo scorso 23 novembre è stata depositata presso la Corte di Appello di Ancona una richiesta di revisione a loro firma**. "La richiesta di revisione ai sensi dell'articolo 630 del codice di procedura penale si basa su una serie di nuovi documenti e riscontri che fanno cadere del tutto le presunzioni sulle quali è stato costruito l'intero impianto accusatorio nei confronti di Matteo Arpe, provando così la sua totale estraneità agli avvenimenti di cui al processo e non solo alla vicenda Ciappazzi dalla quale è già stato assolto", spiega un suo portavoce. All'epoca dei fatti, ottobre 2002, "Matteo Arpe rivestiva da pochi mesi la carica di Direttore Generale di Capitalia. Come emerso nel corso dei vari gradi di giudizio, Arpe si era sempre opposto al finanziamento richiesto dalla società Hit (gruppo del Turismo di Tanzi). In sua assenza - in quei giorni era impegnato nella presentazione all'estero del nuovo piano industriale di Capitalia- fu invece deliberato un finanziamento a Parmalat che lo girò a Hit/Parmatour (secondo una prassi adottata dal Tanzi sin dagli anni Novanta, come successivamente accertato dai giudici)". "Dopo la conclusione del primo processo è stato rinvenuto in particolare un nuovo documento il quale prova che la lettera firmata da Arpe (come DG di Capitalia) - ritenuta dai giudici unica condotta penalmente rilevante imputabile all'Arpe -non costituiva affatto l'autorizzazione al finanziamento di Parmalat ai sensi dell'art. 136TUB, ma la mera vincolata trasmissione di quanto deliberato dall'organo competente (il Comitato Crediti di Capitalia) in assenza di Arpe. La portata di detto nuovo documento risulta coerente con la ricostruzione normativa fornita da pareri di insigni giuristi esperti della materia. Tale ricostruzione mette in crisi, evidenziandone le gravi aporie, l'interpretazione dei documenti agli atti data dai giudici e posta a fondamento della condanna di Matteo Arpe".