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Milano: Pisapia ricorda martiri piazzale Loreto, ritrovare loro slancio (2)

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(Adnkronos) - "Oggi siamo qui - ha aggiunto Pisapia - anche per dire che non intendiamo scordare le tragedie e i misfatti del passato. Siamo qui per dire che onoreremo, come disse Piero Calamandrei, il testamento che ci hanno lasciato 100mila morti. Siamo qui per dire che abbiamo imparato la lezione e che difenderemo con tutte le nostre forze i diritti civili e sociali e i princi'pi di eguaglianza, pace, solidarieta' scolpiti nella nostra Costituzione. In vista del 70esimo anniversario dell'eccidio di piazzale Loreto, che si commemorera' il prossimo anno - ha concluso il sindaco - raccogliamo la proposta fatta oggi dai familiari dei 15 martiri perche' ci sia una casa-museo in cui la memoria diventi storia". La strage di piazzale Loreto avvenne la mattina del 10 agosto del 1944. Quindici partigiani (Gian Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo Del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Tullio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Angelo Poletti, Salvatore Principato, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo e Vitale Vertemati; lista tratta da Wikipedia.org) vennero prelevati dal carcere di San Vittore, portati in piazzale Loreto e fucilati da militi della legione Ettore Muti, guidati dal capitano Pasquale Cardella, che agiva agli ordini del capitano delle SS Theodor Saevecke, detto il Boia di piazzale Loreto (condannato all'ergastolo in contumacia nel 1999, e' morto ad Amburgo nel 2004, poiche' il governo tedesco rifiuto' di estradarlo). Dopo la fucilazione, avvenuta di prima mattina, i cadaveri vennero lasciati al sole, coperti di mosche, per l'intera giornata e i militi della Muti impedirono ai parenti di rendere omaggio ai defunti. Il vilipendio dei cadaveri impressiono' fortemente l'opinione pubblica, tanto che il prefetto repubblichino di Milano, Piero Parini, scrisse a Benito Mussolini facendogli le proprie rimostranze per l'operato dei tedeschi e rassegno' le dimissioni. Il 29 aprile del 1945, meno di un anno dopo, i cadaveri di Mussolini, di Claretta Petacci e di 15 gerarchi furono esposti sullo stesso piazzale.

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