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Farmaci: assessore veneto, lo Stato non può sostituirsi ai clinici

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Venezia, 2 ott. (AdnKronos) - “Massimo rispetto per il pronunciamento del Consiglio di Stato, ma lo Stato ha il solo obbligo di garantire alla gente le cure e i fondi necessari per erogarle. La Regione Veneto non ha impedito e mai impedirà nessuna prescrizione, tanto meno nella lotta al tumore. Sono stati invece approvati con decreto i percorsi terapeutici e le indicazioni definiti all'interno della Rete Oncologica Veneta da un gruppo tecnico di oncologi, farmacologi, epidemiologi, esperti di organizzazione sanitaria, con la partecipazione attiva e il parere delle Organizzazioni dei pazienti”. Con queste parole, l'Assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto commenta l'intervento della terza Sezione del Consiglio di Stato, che ha annullato le raccomandazioni della Regione Veneto ai medici operanti nelle strutture ospedaliere pubbliche rispetto all'utilizzo di alcuni farmaci oncologici, regolarmente autorizzati dall'Aifa - Agenzia Italiana del Farmaco - per la cura del carcinoma ovarico e di quello mammario. “Ricordo – prosegue - che garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, cosa che in Veneto si fa da anni e anni come testimonia lo stesso Ministero della Salute che ci ha sempre promosso a pieni voti rispetto alla capacità di erogazione dei LEA, non può significare un qualsivoglia impegno a garantire la prescrizione di determinati farmaci piuttosto che altri, ma esclusivamente a erogare le migliori cure alla gente. I LEA vanno garantiti senza discutere, ma le Regioni vanno misurate sugli esiti di salute, non sui pezzi dei farmaci che acquistano”.

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