Mafia: la nuova Corleone si ribella, 'non siamo più il paese di Riina'/Adnkronos (3)
(Palermo) - Per Corleone oggi è un giorno come un altro. O quasi. Pioviggina a lungo e dopo l'una i negozi chiudono per la pausa pranzo. Il paese diventa spettrale. Fuori si vedono solo gli studenti, qualche persona che va a fare la spesa. "Mentre il giorno del suo arresto abbiamo esultato tutti - spiega l'ex sindaco di Corleone, Pippo Cipriani - oggi è diverso. Non si può esultare per una persona che muore, però certo è un giorno importante perché oggi si chiude una pagina di storia importante, insanguinata". Lorena nel frattempo cammina lungo il corso con i suoi amici volontari del Cidma, che per ora è chiuso. "Noi non abbiamo mai avuto problemi a lavorare al Centro di documentazione antimafia - spiega - nessuno ci ha mai tappato la bocca". E racconta che quando arrivano i turisti chiedono di potere vedere il museo perché sono convinti di vedere il set de 'Il padrino'. Poi, quando capiscono che si tratta di un centro di documentazione con tutti gli atti relativi al maxiprocesso, ad esempio, restano entusiasti. Non se lo aspettano". E lamenta ancora la "scarsa informazione" su Corleone. "Ormai abbiamo una sorta di 'marchio' indelebile - dice - Ma dobbiamo fare in modo che venga eliminato. Corleone è cambiata molto rispetto al passato". E, prima di salutare, si avvicina e chiede: "Per favore, per informare dovete prima informarvi, dovete conoscere la realtà, non fermarvi solo agli anziani che trascorrono il loro tempo sulla panchine come accadeva 50 anni fa. Oggi, lo ribadisco, Corleone è la città della legalità". Intanto, ha ricominciato a piovere a Corleone. Cala la sera sulla città, che non è più quella dei Riina e dei Bagarella, ma dei giovani.