Movida, bivacco e abusivi: giro di vite sulla sicurezza
Roma, 19 nov. (AdnKronos) - Dallo stop agli alcolici alla lotta alla prostituzione e al commercio illegale, dalle misure contro i parcheggiatori abusivi, la movida rumorosa e l'accattonaggio molesto a quelle anti bivacco e per il decoro delle città. Da una prima ricognizione condotta dall'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), anticipata all'Adnkronos, sono circa 220 le ordinanze emesse soltanto nei capoluoghi di provincia, a sette mesi dalla conversione in legge del decreto Minniti sulla sicurezza urbana che ha rafforzato i poteri dei sindaci. Mentre, dagli ultimi dati del Viminale aggiornati a metà settembre, sono già 700 gli allontanamenti e 80 i Daspo urbani, la maggior parte dei quali a Napoli e Palermo. Indifferentemente dal colore politico, la stragrande maggioranza delle grandi città ha emesso ordinanze sulla sicurezza e contro il degrado approfittando anche delle nuove norme che hanno rafforzato il potere di intervento dei primi cittadini. Le più usate restano le ordinanze 'anti vetro' che, in determinate zone o per determinati periodi, vietano la vendita e l'asporto di bottiglie e lattine. Ben 150 quelle utilizzate in larga parte in occasione di eventi, come partite di calcio, concerti, feste patronali o festival. Non a caso hanno 'spopolato' soprattutto d'estate, quando le piazze erano più affollate e il cartellone degli eventi si è fatto più fitto. Non mancano poi, almeno una cinquantina, le misure anti movida e anti alcol. Spulciando le ordinanze, si scopre che Venezia ha usato la mano dura contro gli ubriachi e il fenomeno dei 'tour alcolici'. Il sindaco ha così vietato di bere in strada per tre mesi dal venerdì alla domenica, dalle 18 alle 8 del mattino successivo. Giro di vite contro la prostituzione in molti comuni, come Catania, Caltanissetta, Frosinone e Benevento. L'amministrazione della città siciliana, guidata dal sindaco Enzo Bianco, ha dichiarato guerra al sesso a pagamento, in alcune zone della città, prevedendo multe non solo per le lucciole ma anche per i clienti che rischiano di vedersi recapitata la contravvenzione direttamente a casa. A Benevento, invece, il sindaco all'indomani di una violenta rissa in strada, ha detto basta all'accattonaggio molesto in alcune aree della città, come parcheggi, edifici pubblici, davanti a supermercati o chiese, prevedendo sanzioni amministrative e confisca del denaro. Stop anche ai writers e al bivacco a Lecco, mentre a Pisa il primo cittadino ha preso misure contro il degrado nella zona della stazione prevedendo, tra l'altro, il divieto di sedersi, sdraiarsi o dormire per terra o sulle panchine. Il commercio abusivo è stato al centro, a Caserta, di un'ordinanza ad hoc, mentre altre città, come Asti e Barletta, sono intervenute contro gli insediamenti abusivi di rom o senza fissa dimora vietando il campeggio con tende ma anche lo stazionamento di camper o roulotte. A Roma, oltre alle misure a tutela delle fontane di interesse storico artistico dove si vieta tra l'altro di mangiare, sedersi e anche far bere agli animali, la sindaca ha emanato la famosa ordinanza contro i centurioni: la prima è stata bocciata dal Tar, mentre la seconda, che faceva riferimento proprio alle modifiche intervenute col decreto Minniti che ha dato più potere ai sindaci, ha passato il vaglio dei giudici amministrativi. Ma qualche volta non sono mancate le polemiche. E' accaduto, ad esempio, a Catanzaro dove la decisione del primo cittadino di vietare il gioco in strada è stata 'bollata' come misura anti-bambini. Alla fine è stata ritirata. E se tra le metropoli a Napoli il sindaco Luigi de Magistris ha firmato un"ordinanza movida' proprio venerdì scorso prevedendo per alcune zone la chiusura dei locali alle 3 nei weekend e misure anti-rumore, si muovono anche le città più piccole. A Legnano, che della bici è considerata la 'patria', dall'1 dicembre al 15 gennaio 2018 il centro sarà off limits proprio ai ciclisti. Una decisione presa per evitare incidenti nelle zone affollate per le feste natalizie, che però ha sollevato qualche protesta tra gli appassionati delle due ruote.