Sanità: aggressioni in corsia, medico 'situazione pesante, abbandonati da tutti'
Palermo, 17 apr. (AdnKronos) - "Oggi tutto il mondo della sanità in Sicilia avverte una sensazione: quella di essere in una fase di dismissione. Abbandonati a tutti i livelli, non presi in considerazione, con commissari quasi delegittimati dalla nuova politica perché imposti dal precedente governo e forse alle prese più con un loro ricollocamento politico che con i problemi effettivi degli ospedali. Speriamo che il nuovo governo ci aiuti perché così non si può andare avanti". A dirlo all'Adnkronos è Antonio Iacono, direttore del Trauma center di Villa Sofia a Palermo, dopo l'escalation di aggressioni negli ospedali cittadini e della provincia. Sette in poche settimane. "Io stesso sono stato minacciato di morte dai familiari di un paziente che si trovava in una situazione critica - racconta -. Oggi andiamo a lavorare non sapendo cosa ci aspetta. Ci troviamo spesso in situazioni pesanti, al limite della sopportazione. La verità è che, al di là dei proclami, siamo abbandonati da tutti". Per dire 'no' alla violenza in corsia ieri davanti al pronto soccorso del Civico si sono dati appuntamento medici, infermieri e sindacati. Alle istituzioni chiedono una maggiore sicurezza negli ospedali. Sabato i medici scenderanno di nuovo in piazza a Palermo per una manifestazione organizzata dall'Ordine dei medici del capoluogo siciliano. Al loro fianco ci sarà anche l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che venerdì incontrerà manager sanitari e prefetto. "E' una convocazione che arriva molto in ritardo rispetto agli ultimi eventi e lascia fuori organizzazioni sindacali - attacca Iacono -. I sindacati sono i primi garanti del personale sanitario, è un errore convocarli, ma questo indica la considerazione che questo prefetto ha per le parti sociali".