Corruzione: Sicindustria, strumenti contrasto ci sono ma restano sulla carta
Palermo, 4 mag. (AdnKronos) - Per fronteggiare la corruzione "i mezzi ci sono", ma il problema è che "le regole restano sulla carta". Ne è convinto il presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro, che, all'indomani del blitz della Guardia di Finanza che ha portato all'arresto di quattro persone, tra cui l'ex parlamentare regionale Marco Forzese, (per altre cinque sono state disposte misure interdittive) nell'ambito di un'inchiesta per corruzione all'Ispettorato del Lavoro di Catania, dice all'Adnkronos: "Ai Tribunali, con la garanzia delle parti processuali, spetta il compito di accertare le responsabilità ed emettere le sentenze. Qualche riflessione secondo me, però, va fatta. Perché ci si ricorda dell'esistenza del fenomeno corruttivo solo in presenza di provvedimenti cautelari che alimentano la cronaca? Perché non si organizzano le cose in modo tale da rendere complicata la vita di chi cerca eventuali scorciatoie?". Se si "vuole realmente incidere" sul fenomeno per il numero uno degli industriali siciliani è necessario "puntare sulla prevenzione perché quando gli episodi corruttivi si verificano siamo già nella patologia. E i mezzi ci sono. Il problema è che le regole, pur se ben fatte e ben articolate, restano solo sulla carta". Un esempio per Catanzaro è quello emerso dallo studio sulla trasparenza degli Enti locali presentato da Confindustria appena un mese fa. "E' emerso un quadro davvero sconfortante - dice -. La prevenzione è fatta di trasparenza. Corruzione significa concorrenza sleale e noi non possiamo che allearci con chi vuole prevenire per consentire alle imprese di competere in un contesto normale" conclude il presidente di Sicindustria.