Vicenza: 'furbetti' della 104, nei guai due dipendenti Camera di Commercio (2)
(AdnKronos) - (Adnkronos) - I due dipendenti, mediante artifici e raggiri, consistiti nel produrre all'amministrazione di appartenenza (Camera di Commercio di Vicenza ) false dichiarazioni attestanti la necessità di usufruire di permessi ai sensi della L. 104/92 al fine di assistere propri familiari disabili, avrebbero usufruito di numerosi permessi da lavoro, regolarmente retribuiti, che in realtà venivano utilizzati come giorni di ferie aggiuntive a quelle ordinarie, per recarsi in vacanza al mare o da utilizzare per diverse attività ludiche di natura privata, diverse da quelle consentite per l'assistenza ai disabili. Secondo il dispositivo di rinvio a giudizio, i due indagati utilizzavano il tempo sottratto all'attività lavorativa per dedicarsi unicamente ad attività di natura privata e personale, senza mai prestare assistenza al familiare bisognoso per cui venivano richiesti i permessi, affidato, invece alle cure esclusive di una badante (nel primo caso ) e/o di altri familiari conviventi (nel secondo caso). La meticolosa attività investigativa ha permesso di quantificare le somme indebitamente percepite dai due dipendenti per i giorni di permesso ottenuti illecitamente a danno della PA di appartenenza, in 72 giorni di permesso retribuito per l'uno e 55 giorni di permesso retribuito per l'altro corrispondenti ad Euro 10.447,74 (corrispondenti a 704,5 ore lavorative) per il primo ed Euro 8131,20 (corrispondenti a 572 ore lavorative) per il secondo. Sono questi gli ingiusti profitti contestati, rispettivamente, ai pubblici dipendenti infedeli, che nel periodo di accertamento avrebbero ottenuto ed utilizzato illecitamente detti permessi ex L.104 per dedicarsi ad attività di natura privata, senza prestare alcun tipo di assistenza materiale ai propri familiari disabili. Oltre a villeggiatura al mare o commissioni private, frequentando centri commerciali, esercizi pubblici, mercati rionali, bar (per aperitivi) è capitato di “pizzicarli” anche in sale slot della provincia, mentre solo in rare occasioni, venivano dedicate visite di “cortesia” della durata variabile di 5/15 minuti su 9 ore di permesso richiesto ed utilizzato illecitamente.