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Pedofilia: Adescava bambine via chat e le costringeva a fare sesso, arrestato

AdnKronos
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Palermo, 23 ott. (AdnKronos) - Adescava le ragazzine, neppure dodicenni, attraverso i gruppi di whatsapp. Poi le conosceva di persona e le convinceva prima a farsi inviare foto hard dalle bambine, ed infine ad avere rapporti sessuali con lui. Altre volte le costringeva ad avere rapporti sessuali virtuali. Solo grazie alle indagini il giovane pedofilo è finito in carcere. E' accaduto a Vittoria, grosso centro del ragusano, dove la Polizia di Stato ha arrestato Salvatore Rimmaudo di 21 anni. Deve rispondere di atti sessuali con minorenne consumato e tentato. Il giovane, secondo norma di legge, risponderà di violenza sessuale considerata l'età delle vittime che non permette loro un libero convincimento. di violenza sessuale. Come ha scoperto la Squadra mobile di Ragusa, diretta dal vicequestore aggiunto Antonino Ciavola, il ragazzo in "modo seriale adescava le vittime su gruppi whatsapp e poi le convinceva a compiere atti sessuali ottenendo la fiducia delle ragazzine". Decine di contatti al giorno "al fine di convincere le vittime ad avere rapporti sessuali anche virtuali, utilizzando un'incredibile perversione - dicono gli inquirenti - Una richiesta continua alle bambine di invio di foto e video hard che spesso andava a buon fine, in quanto le vittime si facevano convincere". Probabilmente ci sono altre vittime non ancora identificate perché adescate prima dell'inizio dell'attività d'indagine. La Squadra Mobile avverte: "Qualora altre minori dovessero essere state contattate dal soggetto, sono pregate di rivolgersi alla Squadra Mobile di Ragusa". Il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Ragusa, ricevuta l'informativa di reato della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, ha richiesto ed ottenuto l'applicazione della misura cautelare a carico dell'indagato. Durante l'attività investigativa volta alla repressione di reati predatori consumati a Vittoria, gli investigatori si sono imbattuti nel giovane arrestato. "Le conversazioni telefoniche dell'indagato avevano come fine quasi esclusivamente quello di adescare minorenni via social network o su gruppi whatsapp frequentati da giovanissime ragazzine", spiegano gli investigatori.

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