Mezzojuso: Gip, 'Ombra metodo mafioso in minacce e violenze a sorelle Napoli' (2)
(AdnKronos) - Fino al 1998 era stato il padre delle sorelle Napoli ad occuparsi dell'azienda agricola, ma venti anni fa l'uomo era stato colpito da una grave malattia invalidante e l'impresa è passata alle figlie che se ne sono sempre occupate. Tutto inizia la mattina del 19 dicembre del 1998 quando le tre sorelle, che erano a Palermo per seguire il padre malato, vennero contattate al telefono da Antonello Montana, loro dipendente "il quale riferiva alle donne che Antonino Tantillo, detto Nenè", uno degli arrestati, "si era recato nell'azienda in quanto il padre era ormai impossibilitato a lavorare e conseguentemente il padrone dell'azienda agricola era diventato lui, rivendicando il diritto di proprietà su quei terreni sulla base di una parentela con le Napoli", scrive il gip. Dopo la telefonate le sorelle si sono precipitate in campagna e proprio mentre erano intente al lavoro sui terreni, si è avvicinato Tantillo "probabilmente scambiando le donne per delle operaie a causa dell'abbigliamento indossato. E in quell'occasione ha brandito un frustino di quelli che si usano con gli animali". La sera lo stesso Tantillo ha iniziato a tirare pietre contro le sorelle, e una delle pietre ha colpito Irene Napoli alla spalla. Minacce che sarebbero durate anni. E le sorelle non si sono mai fermate a denunciare quanto accadeva. Così il 19 marzo 2014 Irene Napoli ha denunciato di "avere trovato i suoi fondi invasi da equini e bovini provenienti dalla Riserva naturale della Ficuzza". A questa denuncia ne sono seguite molte altre in cui le donne raccontavano tutte le angherie subite in questi anni. "La sistematica presenza di questi animali di grossa taglia - scrive il gip nell'ordinanza - ha provocato danni consistenti alle colture, dimezzando il raccolto annuale". Alcune di quelle bestie provenivano dall'Istituto zootecnico sperimentale di Godrano. Nell'ordinanza sono elencate tutte le date in cui le donne hanno continuate a subire minacce e intimidazioni, 22 volte soltanto nel 2015. Uno degli indagati avrebbe definito le sorelle "Le quattro dannate", come ha riferito una teste alle imprenditrici. Nel 2018 la vicenda è salita alla ribalta nazionale perché le sorelle sono state invitate a raccontare la loro storia alla trasmissione de La7 'Non è l'Arena'. "Dalla data della prima diretta erano cessate le invasioni di animali nei terreni - scrive il gip - La donna ascriveva alla notorietà televisiva la cessazione delle invasioni". In seguito "poiché nel mese di novembre 2018 la trasmissione 'Non è l'Arena' non aveva più trattato la vicenda per alcune puntate, puntualmente erano ricominciate le invasioni", scrive il gip.