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Cyberbullismo, in Piemonte 'sportello' per segnalazioni

AdnKronos
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Torino, 21 mar. - (AdnKronos) - Il Corecom del Piemonte, primo in Italia, sarà lo 'sportello' del Garante Privacy sul territorio a cui potranno rivolgersi i ragazzi tra i 14 e 18 anni e le loro famiglie per segnalare fenomeni di cyberbullismo. Lo prevede il protocollo d'intesa siglato dai due enti e presentato oggi a Palazzo Lascaris. "La legge 71/2017 prevede che il garante nazionale possa ricevere segnalazioni e reclami da minori sopra i 14 anni o dai genitori di ragazzi che abbiano subito atti di cyberbullismo, mentre la legge regionale 2/2018 assegna al Corecom compiti di monitoraggio sul fenomeno - ha spiegato il presidente del Corecom Piemonte, Alessandro De Cillis - per questo abbiamo deciso di mettere insieme le forze, saremo lo 'sportello' del garante sul territorio, il primo presidio a cui ragazzi e famiglie potranno rivolgersi". A sottolineare come "in troppi casi la rete, e in particolare i social network, da spazi di libertà e democrazia degenerano in pericolosissimi canali di amplificazioni della violenza, dello scherno, della discriminazione in danno dei soggetti più fragili", è stato il Garante, Antonello Soro che nella lettera di saluti inviata ha evidenziato che " il lavoro che ci apprestiamo a svolgere insieme rappresenta un contributo fondamentale per consentire ai minori di usufruire delle straordinarie opportunità offerte dalla rete, proteggendo al contempo la loro dignità". Il vicepresidente del Corecom, Gianluca Nargiso, poi, ha illustrato i contenuti dell'intesa che prevede "l'impegno a veicolare verso il sito del Garante le eventuali segnalazioni o reclami e sensibilizzare altri Corecom a intraprendere iniziative simili. Siamo di fronte a un passo in avanti nella tutela dei giovani, grazie a questo protocollo facciamo un passo in avanti e abbiamo strumenti in più per tutelare le giovani generazioni" Infine, il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, ha ricordato che "in questi cinque anni di legislatura abbiamo lavorato per tutelare la dignità delle persone, in particolare dei giovani, e della qualità di vita. Un compito che abbiamo portato avanti anche insieme al Corecom, che ha aggiunto competenze e cuore alla maniera in cui abbiamo lavorato. La nostra legge, che oggi entra in una dimensione nazionale, è esempio del grande lavoro fatto"

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