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Morì a 48 anni per un ascesso dentale, inchiesta a Palermo

AdnKronos
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Palermo, 13 apr. (AdnKronos) - (di Elvira Terranova) -Un'inchiesta farà luce sulla morte di Massimiliano Pace, il consulente di 48 anni di Marsala (Trapani), morto il 10 aprile di due anni fa all'Ospedale Civico di Palermo, dove era stato ricoverato in Rianimazione con l'elisoccorso dall'ospedale di Trapani per un ascesso che si era trasformato in una grave setticemia. La pm Giulia Beux della Procura di Palermo ha chiuso le indagini a carico di alcuni sanitari che hanno preso in cura l'uomo, che ha lasciato un figlio di 14 anni, e, come apprende l'Adnkronos, si avvia a chiedere il rinvio a giudizio degli indagati, accusati di omicidio colposo. "Non si può morire a soli 48 anni per un banale ascesso dentale. Voglio giustizia per questa morte assurda", dice Gianluca Pace, fratello della vittima. "Io ho fiducia nella giustizia, ma non posso accettare che mio fratello sia morto per un ascesso. E se qualcuno ha sbagliato, deve pagare. Mio fratello ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi, a partire dal figlio che oggi ha 16 anni a mia madre che non riesce a superare questo grande dolore". Ma cosa era successa in quella primavera del 2017? E' il 24 marzo e Massimiliano Antonio Carlo Pace, affetto da un ascesso dentale, si reca al Pronto soccorso dell'ospedale 'Paolo Borsellino' di Marsala dopo una cura prescritta dal medico di famiglia che non aveva dato esito. In quella sede viene visitato e dimesso con una prescritta terapia medica e una richiesta di un ulteriore controllo per il 29 marzo. Ma due giorni dopo, il 26 marzo, Massimiliano Pace, che non migliora, va nuovamente in ospedale con la febbre a 39 e una tumefazione sottomandibolare. Altra visita, con radiografie, e successive dimissioni. "Io ho parlato con i medici e mi accorsi di essere in mano a nessuno, lo hanno dimesso dicendo di continuare le pillole", dice oggi il fratello Gianluca all'Adnkronos.

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