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Esplode palazzina all'Elba, 2 morti

AdnKronos
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Isola d'Elba, 23 lug. (AdnKronos) - E' di due morti, marito e moglie, e tre feriti il bilancio dell'esplosione di una palazzina in via De Nicola a Portoferraio (Livorno), all'Isola d'Elba (VIDEO). Sotto le macerie è finita un'intera famiglia. Dopo alcune ore dalla deflagrazione, avvenuta intorno alle 4.45, i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie anche il corpo senza vita di Maria Grazia Mariconda, 76 anni. Poco prima delle ore 9 era stato trovato morto il marito della donna, Silvano Pescatori, 68 anni. La coppia era residente a Livorno e si recava spesso nella loro seconda casa all'Elba per trascorrervi le vacanze. I vigili del fuoco hanno salvato tre persone da sotto le macerie, due delle quali sono in gravi condizioni. Sono tutti parenti delle due vittime: la sorella di Silvano Pescatori, la 75enne Silvia, il marito Alberto Paolini, 76 anni, e la figlia 46enne, Lisa Paolini. Quest'ultima e il padre, che hanno riportato ustioni rispettivamente sul 50% e 90% del corpo, sono stati trasferiti con l'elisoccorso all'ospedale di Cisanello a Pisa e sono ricoverati al centro grandi ustionati. Meno grave la madre, portata all'ospedale di Portoferraio. Per quanto riguarda le cause del crollo della palazzina, dai primi accertamenti svolti dai vigili del fuoco e dai carabinieri, prende consistenza l'ipotesi di una fuga di gas da una delle bombole che rifornivano il condominio. Ora i vigili del fuoco sono impegnati nelle operazioni di bonifica e messa in sicurezza del luogo della tragedia. Le operazioni dei vigili del fuoco per rimuovere le macerie sono state rallentate dalla necessità di mettere prima in sicurezza la zona dell'intervento e poter entrare senza ulteriori rischi all'interno dell'edificio distrutto dove incombeva ancora un tetto pericolante. Nel frattempo il personale Tas (topografia applicata al soccorso) aveva provveduto alla mappatura tramite i fogli catastali del sito in modo da permettere ai vigili del fuoco di poter lavorare con planimetrie aggiornate, e in zona porto è stata piazzata l'unità di crisi mobile che si occupa della gestione logistica delle forze in campo.

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