Scuola: Donazzan, 'in Veneto 2 mila docenti senza alcuna tutela'
Venezia, 31 lug. (AdnKronos) - L'Assessore Regionale all'Istruzione della Regione del Veneto Elena Donazzan ha incontrato, su delega del Presidente Luca Zaia, alcune insegnanti del cosiddetto gruppo “Docenti Diplomati Magistrali” circa le problematiche in vista dell'avvio del prossimo anno scolastico, alla luce delle ulteriori complessità connesse allo status di questa categoria di docenti. La Regione del Veneto si era già attivata con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, e più volte l'assessore Donazzan ha coinvolto la nona Commissione della Conferenza Stato-Regioni su questa situazione di incertezza. Si tratta di insegnanti, infatti, già immessi a ruolo (alcuni anche da diversi anni) e che ora si trovano licenziati a causa di una serie di ricorsi facenti perno su sentenze del Consiglio di Stato contraddittorie sul tema. “La scuola si ritrova nuovamente di fronte all'inizio di un nuovo anno scolastico senza essere riuscita ad affrontare il paradosso di posti disponibili, magari occupati negli anni precedenti da un docente che pur ha superato la valutazione dei propri superiori e che ora si ritrova licenziato; anche con effetto retroattivo e senza nemmeno essere coperto da indennità - spiega l'Assessore Donazzan -. Ho incontrato alcune, tra le tante che mi contattano quotidianamente per raccontare il proprio dramma personale; un problema collettivo e istituzionale. Se riteniamo che la scuola sia una priorità per la comunità, e ancor di più per le Istituzioni, allora dobbiamo ammettere di non essere stati in grado, e non mi sottraggo a questa responsabilità, di risolvere un problema noto a tutti. Problema che, a parer mio, si poteva superare con una norma per non incorrere in un nuovo richiamo da parte dell'Unione Europea, come pare in queste ultime ore. Se riteniamo che la continuità didattica sia un valore da difendere, allora va corretto con urgenza il fatto che agli insegnanti licenziati non sia permesso di rientrare, pur da precari, nello stesso posto, destinato magari a restare vuoto. Dov'è il rispetto per quell'insegnante e per i suoi studenti?”.