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Mafia: depistaggio, poliziotto cambia versione su Scarantino, ora rischia incriminazione/Adnkronos (2)

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AdnKronos
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(Adnkronos) - Erano "verosimilmente" i magistrati Annamaria Palma e Carmelo Petralia i destinatari delle telefonate fatte dall'ex picciotto della Guadagna nel periodo compreso tra il 7 febbraio a 27 giugno 1995, mentre si trovava a San Bartolomeo al Mare, in Liguria, dopo avere iniziato a collaborare con i magistrati sulla strage di via D'Amelio. Dichiarazioni, poi smentite, che hanno fatto condannare ingiustamente sette imputati. Lo scorso 19 giugno sono stati effettuati, al Racis dei Carabinieri di Roma, degli accertamenti tecnici non ripetibili nell'ambito dell'inchiesta di Messina sul depistaggio sulla strage di Via D'Amelio. Le microcassette contenevano le registrazioni delle intercettazioni dell'ex collaboratore. Palma e Petralia sono indagati dalla Procura di Messina per calunnia aggravata in concorso. Nelle quindici pagine della Dia inviate alla Procura di Caltanissetta c'è un'analisi accurata dei brogliacci depositati. Si tratta di annotazioni, sintesi di conversazioni dei familiari di Scarantino e dello stesso ex pentito. Alcune conversazioni, come emerge dalle bobine, non furono registrate. Perché? Ora la Dia scrive che quelle telefonate non registrate sarebbero state tra Scarantino e i magistrati che indagavano sullla strage di via D'Amelio. Verosimilmente. E' intorno a questo avverbio che ruotano le novità emerse intorno ai depistaggi su processo Borsellino. Ed è attorno "all'utenza 0934/599051, che risulta essere stata chiamata da Scarantino numerose volte, quasi tutte senza risposta, stando alla consultazione del brogliaccio è verosimilmente stata in uso sia alla dottoressa Palma che al dottor Petralia, ambedue in quel periodo in servizio presso la Procura", scrive la Dia. E tra queste c'è una telefonata che non è mai stata registrata. E' il 3 maggio 1995 quando "per motivi tecnici la conversazione non viene registrata", come scrivevano all'epoca i poliziotti delegati alle intercettazioni. E il numero era un della Procura nissena. Oggi quel numero è inesistente. Per la Dia quella telefonata fu fatta "verosimilmente" tra Scarantino e la pm Palma o il pm Petralia. "L'utenza in questione - dice la Dia - stando alle informazioni assunte presso il personale in servizio alla Procura era in uso ai magistrati per le conversazioni ritenute riservate". Altre due telefonate "non registrate per motivi tecnici" risalgono al 3 e al 4 maggio 1995 e furono fatte al numero 0336/886560 che risultava "essere intestata alla Procura generale della Repubblica di Caltanissetta" e non faceva parte, come scrive la Dia, "delle utenze fornite da Rosalia Basile (moglie di Scarantino ndr) durante l'udienza del 21 marzo 2019".

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