Sicilia: Astone (Corecom), 'contro crisi editoria serve riforma sistema informativo locale'
Palermo, 3 dic. (Adnkronos) - "Per contrastare la crisi dell'editoria in Sicilia serve una legge di riforma del sistema informativo locale”. E' quanto ha proposto Maria Astone, Presidente del Corecom Sicilia, nel corso del convegno “Indagine AgCom 2018 e stato dell'informazione in Sicilia. Quali regole?” che si è tenuto questa mattina presso la sala Mattarella dell'Assemblea regionale siciliana su iniziativa del Corecom Sicilia, dell'Agcom, della Regione Siciliana e dell'Ars. La Presidente del Comitato regionale per le comunicazioni in Sicilia ha sottolineato che “a prescindere dagli interventi per il settore dell'informazione previsti nella legge nazionale di bilancio, il sostegno all'editoria di prossimità spetta anche alle Regioni”. La Sicilia, ha aggiunto Maria Astone, ha “poteri legislativi e amministrativi per la tutela del sistema radiotelevisivo e dell'informazione. Bisogna superare l'attuale legge regionale, la 24/2013 rimasta parzialmente inattuata, attraverso una legge di riforma capace di promuovere l'intero settore”. La Presidente del Corecom Sicilia ha poi messo in evidenza la possibilità di “fare ricorso ai Fondi europei in base a quanto stabilito dalla politica di coesione 2021-2027 UE già approvata. Tra le priorità di investimento, infatti, c'è anche il sostegno alle piccole e medie imprese, e tra queste quelle creative come le aziende editoriali. La Regione Siciliana deve cogliere l'opportunità offerta dal FESR per attivare contributi utili all'editoria locale. Per questo si dovrebbe istituire un'unità operativa ad hoc presso l'Assessorato regionale alle Attività produttive che segua progetti e istanze”. Si potrebbero finanziare così giovani imprese innovative e favorire l'innovazione tecnologica di emittenti televisive o radiofoniche, anche on line, stampa quotidiana e periodica locale già esistenti. L'accesso agli incentivi dovrebbe essere legato anche all'assunzione di giornalisti, alla stabilizzazione dei precari e al rispetto dell'equo compenso.