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Mafia: fratello Cuffaro, indignati per persecuzione giudiziaria

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Palermo, 20 dic. - (Adnkronos) - "Questa è una grave forma di persecuzione giudiziaria". E' "indignato" Silvio Cuffaro, fratello di Totò Cuffaro, l'ex presidente della Regione siciliana, a cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha negato l'affidamento ai servizi sociali. L'ex governatore siciliano sta scontando a Rebibbia una pena a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. "E' davvero singolare - dice Silvio Cuffaro - che un detenuto, da tutti definito 'modello', quale è stato Totò Cuffaro, non venga riconosciuto all'altezza, così come la nostra Costituzione e il Codice Penale prevede, di potere riabilitarsi e concludere la pena in affido all'associazione nazionale ciechi. Che giustizia è questa? Che nazione è l'Italia?". Ma il fratello dell'ex presidente della Regione siciliana punta il dito su tutta la storia giudiziaria del congiunto, "costellata di ombre e di strani accadimenti che hanno permesso una condanna in Cassazione profondamente ingiusta. Come può collaborare con la giustizia chi non ha mai avuto nessun contatto con affiliati o sodali dell'associazione mafiosa ,così come da verbali processuali di Salvatore Aragona, coimputato e ora pentito?". (segue)

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