Roma, 23 mag. (Adnkronos Salute) - Piu' servizi e qualita' nell'assistenza domiciliare dei pazienti colpiti dall'Hiv, malati di Aids e non autosufficienti. "Per queste persone serve un servizio specialistico". Lo dicono le associazioni e le cooperative sociali che si sono riunite oggi in un sit in davanti al dipartimento per la promozione dei servizi sociali e della salute di Roma, per protestare contro una situazione che, "se non dovesse cambiare, portera' alla chiusura di numerosi servizi". "Abbiamo buone intenzioni - spiega Massimo Farinella, presidente della Cooperativa Gaia, una delle tante riunite oggi - ma non sara' possibile riuscire a realizzarle a causa di fondi previsti che non riescono a coprire le spese necessarie allo svolgimento delle nostre funzioni". L'adeguamento Istat sulla tariffa oraria e' bloccato, oggi le cooperative sociali curano 400 malati e danno lavoro a circa 60 persone. "Il rischio - prosegue Farinella - e' la fine dell'assistenza domiciliare". Nel 2012 una delibera comunale aveva anche stabilito l'avvio di un servizio di assistenza domiciliare Hiv/Aids, "ma non e' servito - sottolinea il presidente della cooperativa - perche' non sono stati stanziati fondi per applicarla". 'L'elemosina del Comune non ci basta piu". 'Le cooperative sociali fanno il loro dovere, ma il Comune no'. Questi i cartelli esposti dai manifestanti. "Curiamo persone particolarmente disagiate - prosegue Farinella - colpite anche da altre patologie. Assistiamo minori e siamo dotati di staff multidisciplinari: educatori, psicologi, assistenti sociali. In queste condizioni - termina - non ce la facciamo piu'".