Palermo, 14 feb.- (Adnkronos) - Anche lo stipendio di gennaio dei deputati del Movimento Cinque Stelle, "come promesso in campagna elettorale", e' tornato in gran parte nelle casse dell'Ars. Ognuno dei quindici parlamentari M5S ha trattenuto soltanto 2500 euro, piu' i rimborsi spese (documentati). Nelle casse di palazzo dei Normanni in questi giorni sono rientrati 76.683,18 euro. A questa somma vanno aggiunti circa 62000 euro che sarebbero entrati a gennaio nelle tasche dei deputati se non vi avessero rinunciato a monte, e cioe' le varie indennita' di carica (totale 6638 euro), il rimborso per il trasporto su gomma (7000 euro circa) e quello per l'esercizio dell'attivita' parlamentare (47.700 euro). Proprio per la rinuncia a monte al rimborso per l'esercizio del mandato parlamentare, scattata con lo stipendio di gennaio, la cifra rimandata al mittente dai deputati M5S questo mese e' inferiore a quella del mese precedente. I quasi 77 mila euro restituiti in questi giorni dai deputati, come i 123 mila versati a gennaio, sono attualmente parcheggiati nel conto corrente generale dellArs e confluiranno successivamente alla Regione, quando sara' approvata la legge di stabilita', per finanziare un progetto di microcredito destinato alle piccole imprese. Il Movimento Cinque Stelle va comunque oltre la semplice restituzione di parte dello stipendio e si muove per mettere un tetto agli emolumenti di tutti i deputati. E' stato infatti presentato all'Ars un disegno di legge per la riduzione dei costi della politica. Il ddl n 97, presentato il 31 dicembre scorso, mira, infatti, a sganciare lequiparazione degli stipendi dei deputati dellArs da quelli del Parlamento nazionale. Presseremo sottolinea il capogruppo Giancarlo Cancelleri - perche' il ddl arrivi al piu' presto in Aula. Se dovesse essere approvato presenteremo al Consiglio di presidenza la nostra proposta che prevede retribuzioni di 5000 euro lorde a deputato, piu' un budget per le spese da rendicontare.



