Universita': a Padova si discute della cultura della valutazione

domenica 31 marzo 2013
Universita': a Padova si discute della cultura della valutazione
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Padova, 26 mar. (Adnkronos) - La valutazione va associata al verbo punire o al verbo migliorare? E' una limitazione o e' un traguardo per l'universita' italiana, una mortificazione o uno stimolo? Da questi interrogativi ha preso spunto la tavola rotonda su "Valutazione e politiche della ricerca" che si e' svolta nell'aula Nievo a palazzo del Bo, coordinata da Luca Illetterati (Universita' di Padova), con la partecipazione di Andrea Bonaccorsi (Direttivo Anvur), Alessandro Schiesaro (Universita' di Roma La Sapienza), Claudio La Rocca (Universita' di Genova) e Valeria Pinto (Universita' di Napoli Federico II), autrice del libro "Valutare e punire. Una critica della cultura della valutazione". Valeria Pinto ha sostenuto che "nell'universita', in particolare, la valutazione e' divenuta in modo sempre piu' netto l'asse portante della nuova architettura istituzionale e costituisce oggi letteralmente il braccio operativo di qualsivoglia processo decisionale: dai piani di programmazione per l'organico, al finanziamento dei progetti di ricerca, all'istituzione (o chiusura) di nuovi corsi di laurea e dipartimenti, fino alla progettata valutazione dei titoli di studio (che perfeziona e sostituisce sottilmente il progetto dell'abolizione del valore legale)". E, ha aggiunto che "la valutazione e' giunta ormai ad affermarsi come lo strumento principe per il controllo delle universita' e del sapere in esse prodotto. Un tempo, almeno formalmente del tutto libere, le attivita' di ricerca e di insegnamento si ritrovano ora strette in un dispositivo valutativo che ha la cautela di non imporre una richiesta formale di nuovo giuramento ma di richiedere solo, assai liberalisticamente, una libera adesione alla mission". (segue)