(Adnkronos) - Premette, facendo ricorso a un gioco di parole, il rabbino capo della comunita' ebraica di Roma Riccardo Di Segni: "Dire stop ai Rambo della provetta e' un modo generico piu' che genetico di porre la questione. I problemi posti dalla ricerca genetica sono numerosi, spesso sottili e articolati ed ogni sistema, religioso o morale, li elabora a seconda delle proprie tradizioni. E' chiaro -sottolinea il rabbino- che non bisogna esagerare. Ma il punto e' quale sia il limite giusto oltre il quale si puo' parlare di 'esagerazione' in termini scientifici". Piu' categorico il giudizio dell'imam Sergio Pallavicini, vicepresidente della comunita' religiosa islamica italiana. "Diciamo stop ai Rambo della provetta e, piu' in generale, stop a tutti i Rambo. La scienza e la genetica sono discipline di grandissimo valore ma devono essere poste al servizio di elementi che possono aiutare l'uomo e il cittadino ad avere tutte le possibilita' necessarie per uno sviluppo integrale, valoriale e spirituale. Se invece tutto si riduce nella ricerca senza limiti verso la creazione di un uomo-super, allora non vedo in questo progetto una grande saggezza". Spiega Pallavicini, che da islamico ha assunto il nome di Yahya Yahe: "L'integrita' fisica e' un aspetto fondamentale a patto che non si tradisca la naturalezza della vita, fatta anche di debolezze, di difficolta', di dolore. Nessuno predica ovviamente il masochismo, ma c'e' un limite per la scienza che e' il valore della realta' umana, da rispettare per quel che e' e non da costruire artificialmente in laboratorio".